Rabiot: “Mi sento un leader. Pogba? Ci siamo visti, spero che…”
Adrien Rabiot ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni direttamente dal ritiro della Francia. Focus sulla Juventus e Paul Pogba.
Adrien Rabiot è diventato ormai uno dei punti fermi della Juventus e della Nazionale Francese. Un imprescindibile, come si usa dire dice nel calcio. Prima dell’approdo a Torino, il centrocampista non godeva di tanta stima e fiducia, ma all’ombra della Mole si è saputo ritagliare con il tempo un ruolo da vero protagonista. E inevitabilmente se ne è accorto anche Didier Deschamps, che ormai lo reputa uno dei più affidabili della sua metà campo. Insomma, Rabiot ha fatto il salto a veterano, e sa che la Juventus può essere ancora il giusto palcoscenico che può garantirgli fama e spazio. Per questo, il rinnovo è sempre più caldo e probabile. Attualmente, Rabiot è impegnato con la sua Francia alle qualificazioni ai prossimi Europei. I transalpini hanno già strappato il pass, ma dovranno affrontare come ultima rivale la Grecia. La gara è in programma stasera, e Adrien ha rilasciato delle importanti dichiarazioni in vista della sfida.
Rabiot: “Ruolo diverso tra Nazionale e Juventus”
Rabiot è stato innanzitutto chiamato a rispondere sulla sua presenza e importanza in campo. Lui si è definito un leader: “Sono un leader a modo mio, tutti possiamo esserlo a modo nostro. Io sono più un leader in campo, nello spogliatoio, in privato. Ci vogliono tutte queste personalità per formare un gruppo che funzioni bene”.
Quanto al ruolo in campo, più da un punto di vista tattico, si è espresso così il centrocampista: “Ho un ruolo diverso in Nazionale rispetto alla Juve: con la Francia sono più un equilibratore, nel club vado più in proiezione offensiva”.
Infine, Rabiot si è espresso su Paul Pogba, compagno con la Francia e con la Juventus squalificato per doping: “Non so cosa succederà. Ci siamo visti, abbiamo cenato insieme e abbiamo parlato. Conoscete Paul, è sempre molto sorridente, ma credo che la situazione gli stia pesando. Spero che riceva la punizione meno severa possibile. Siamo tutti sconvolti perché è un grande giocatore, un grande uomo, e affrontare tutto quello che ha dovuto affrontare è molto per una sola persona”.