Questione stadi: da Firenze a Milano, quanti problemi per le società

Questione stadi: da Firenze a Milano, quanti problemi per le società

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La questione stadi di proprietà è ormai un argomento di attualità. Una faccenda che attraversa la penisola, da Milano a Firenze, passando per Bologna. Quattro club coinvolti, Fiorentina, Inter, Milan e Bologna.

Qui Firenze, le ultime sul nuovo Franchi

Iniziamo con la Fiorentina di Rocco Commisso. Il soprintendente alle Belle Arti di Firenze Andrea Pessina ieri ha preso posizione sulla questione: “Lo stadio Franchi è un’opera fondamentale anche perché è estremamente ben conservata, ha subìto poche manomissioni soltanto negli anni Novanta e conserva intatto il fascino del suo geniale progettista che fu Pier Luigi Nervi”. Con queste Pessina ha preso  una posizione che sembra andare in direzione contraria rispetto allo studio effettuato dall’Università di Firenze, che definisce il Franchi “non sicuro” e indica la necessità di interventi per la sicurezza.

Il primo sostenitore di questi interventi è il sindaco Dario Nardella, secondo cui lo stadio ha seri problemi di sicurezza, ogni anno spendiamo 600 mila euro di soldi pubblici per l’utilizzo e la manutenzione straordinaria, non si può andare avanti così”.

“Posso assicurare che il mio obiettivo è non permettere in nessun modo, costi quel che costi, che il Franchi rimanga un monumento abbandonato, degradato. Con tutte le conseguenze negative su un quartiere che invece vive dell’attività di quello stadio” ha affermato Nardella, ai microfoni di Controradio, a proposito dello stadio Artemio Franchi.

E sull’eventualità di fare un nuovo stadio al posto dell’attuale impianto di atletica ‘Ridolfi’ il sindaco di Firenze ha detto: “E’ un’ipotesi che non abbiamo approfondito al momento. Finché il ministero non dà una risposta alla lettera inviata dalla Fiorentina per una ristrutturazione del Franchi non aggiungerei ulteriori opzioni che potrebbero generare confusione o aspettative. Dobbiamo avere un po’ di pazienza, non penso che il parere del ministero si farà attendere più di tanto”.

Attesa quindi per la risposta da Roma. Dopo quella il club viola cercherà di muoversi verso l’opzione migliore per regalare ai propri tifosi uno stadio moderno e fruibile.

Qui Bologna, le ultime sul nuovo Dall’Ara

Il comune di Bologna ha di recente diramato una nota ufficiale che dichiara l’interesse pubblico del rinnovamento dello stadio Dall’Ara. Un’opera di riqualificazione che dovrebbe avere inizio a metà 2022 e avrà una durata di circa due anni. Al termine degli interventi il Bologna avrà in concessione l’impianto per quarant’anni. L’ammodernamento del Dall’Ara è stato stimato nel progetto in 100mln di euro, di cui 40 forniti dall’Amministrazione comunale come contributo agli investimenti. La capienza sarà di 30.325 posti, le tribune saranno avvicinate al campo di gioco ed è prevista una completa copertura degli spalti. In questo modo Bologna potrà vantare un Dall’Ara moderno con particolare occhio agli aspetti tecnologico e dei servizi offerti.

Qui Milano, le ultime sul nuovo San Siro

Questione più complicato nel capoluogo lombardo. A novembre il patron del Milan Scaroni aveva affermato: “Io credo che il primo mattone lo metteremo presto. Verso metà dell’anno prossimo potremo dare inizio ai lavori“. Un annuncio di speranza positivo che però non aveva considerato il pensiero della politica milanese. Bruno Ceccarelli, presidente della commissione urbanistica milanese ha infatti chiamato l’intervento del numero uno rossonero:“Una dichiarazione di marketing“.

La politica milanese non è quindi dello stesso avviso di Inter e Milan, specialmente a livello di tempistiche. Non credo che sarà questo Consiglio a votare sul nuovo stadio, è più probabile che diventi un tema da campagna elettorale“ ha dichiarato Ceccarelli.

Come a Firenze, anche a Milano Inter e Milan dovranno attendere buone o cattive notizie dal Comune prima di presentare il progetto ufficiale del Nuovo San Siro.