Questa Juventus ha la sofferenza nel dna ma deve ancora capire chi è

Allegri

Allegri (Photo by: Getty Images) - calcioinpillole.com

Allegri vince la sua prima battaglia: la sua Juventus vince seguendolo

La vittoria interna della Juventus contro il Cagliari di Claudio Ranieri regala ai bianconeri una sera in vetta solitaria alla Serie A: era già successo nelle scorse settimane e, un tempo, era una dolce abitudine pure per Massimiliano Allegri.

Il tecnico livornese pare essere uno dei veri vincitori di questo prima quarto di campionato perché ha ormai totalmente cambiato il corso della propria traiettoria: quello visto a Udine durante la prima giornata di campionato era un Allegri diverso e la sua squadra sembrava essere allineata a questo cambiamento. Non so se il cambio di temperatura possa aver trovato una qualche sorta di incisività su tale mutazione ma lo spettacolo visto questa sera all’Allianz Stadium sembrava provenire da un tempo lontano, quasi arcano.

Tutto questo a partire dall’ennesimo sold out dello Stadium, dalla roboante presenza della Curva Sud e dall’ospitalità fornita sugli spalti a Stephan Lichsteiner e Sami Khedira, due dolci ritorni.

Quella vista stasera sembrava essere una vecchia Juventus di allegriana memoria, una di quelle formazioni che aveva un naturale bisogno di sofferenza per garantirsi lo stato di tensione utile a portare i tre punti in palio dalla propria parte.

Quel “calcio moderno” tanto declamato da Chiesa

Rimane perciò da capire che fine abbia fatto la ricerca del calcio moderno tanto richiamata da Chiesa nelle interviste rilasciate nel post Udinese: lì i più maliziosi avevano letto una critica al proprio allenatore ma il passare del tempo rende sempre merito a chi ha la pazienza di aspettare.

Non sappiamo se l’ex Fiorentina sia uno di questi ma quella definizione sembra ormai già essere passata in rassegna tra le questioni futili: oggi alla Juventus si è tornati a guarda con ottimismo alla classifica e il vecchio credo bonipertiano del: “Vincere è l’unica cosa che conta” pare esser tornato a significare un revival di grande successo.

Chiesa
Chiesa *OneFootball

L’Inter sarà una partita di risposte

L’impressione però è che la partita con l’Inter obblighi già i bianconeri a non rimandare più alcuni punti dolenti della stagione corrente perché la difesa, oltre a concedere poco, sta pure garantendo una mole di gol difficilmente replicabile durante la stagione in corso, motivo per cui la sosta dovrà necessariamente portare consiglio agli attaccanti: Kean si sbatte ed ha un sacco di meriti nel recente periodo di successi ma è ancora a secco. Stesso discorso per il polacco Milik, Chiesa e Vlahovic che stanno faticando non poco a rendersi pericolosi sotto porta.

Ecco, qualora Allegri dovesse trovare la perfetta sintesi tra l’estremismo difensivo e la felicità del proprio comparto offensivo, allora potremmo realmente iniziare a considerare la Juventus come una delle principali candidate allo scudetto. Appuntamento al 26 Novembre per il big match interno contro l’Inter: lì avremo risposte alle tante domande intorno a Capitan Danilo e compagni. Dalla risoluzione delle stesse passa molto del destino di alcuni componenti della rosa bianconera.