Qatar 2022, le prestazioni degli “italiani” in campo: spicca Milinkovic-Savic
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(Photo by ADRIAN DENNIS/AFP via Getty Images)
Il lunedì di Qatar 2022 è stato contraddistinto da un altissimo numero di calciatori “italiani” impiegati nelle quattro partite disputate. La Serbia, ovviamente, ha contribuito maggiormente nonostante la panchina per Dusan Vlahovic. Il migliore è stato sicuramente Sergej Milinkovic-Savic che ha segnato il suo primo gol e ha risposto alle critiche ricevute dopo il match contro il Portogallo. Molto bene anche Alex Sandro che sembra un giocatore diverso da quello visto alla Juventus nelle ultime due stagioni.
🔥 MILINKOVIC-SAVIC 🔥
— FIFA World Cup (@FIFAWorldCup) November 28, 2022
Qatar 2022, l’analisi degli “italiani” in campo
La giornata è iniziata con uno spettacolare Camerun-Serbia finito 3-3. Erano presenti due giocatori di Serie A tra gli africani e ben sette tra i serbi. Male i camerunesi Hongla del Verona e Anguissa del Napoli. Il primo perde palla e causa l’1-3, il secondo è responsabile nei primi due gol. Nei serbi, come detto, molto bene Sergej Milinkovic-Savic che segna nel finale nel primo tempo e cambia completamente la sua prestazione. Meno bene suo fratello tra i pali, ma non è il maggior responsabile dei gol subiti, anzi. Partita terribile per Milenkovic della Fiorentina che regala il pareggio al Camerun e sembra tutt’altro che sicuro. Kostic della Juventus, invece, è parso in crescita e ha fatto il suo sulla fascia dimostrando una buona intesa con Tadic. Partita senza infamia e senza lode per Lukic e per il subentrato Radonjic. Non giudicabile Djuricic che entra nel recupero.
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Nel 2-3 tra Corea del Sud e Ghana l’unico rappresentante della Serie A è Kim del Napoli. Partita pessima con alte responabilità in due gol ghanesi. Nella vittoria per 1-0 del Brasile sulla Svizzera si conferma ad alti livelli Alex Sandro. L’ambiente del Mondiale l’ha cambiato e le prestazioni ricordano i bei tempi andati di Oporto. In Portogallo-Uruguay giocano per i sudamericani Olivera del Napoli, Vecino della Lazio e, nel finale, Viña della Roma. Il napoletano non soffre Bernardo Silva ed è già una grande cosa, mentre il laziale fa enorme fatica sulla mediana. Troppo poco tempo per giudicare il giallorosso. Tra i lusitani entra nel secondo tempo Leão, ma non incide.
Solo panchina per Ebosse, Lazovic, Vlahovic, Jovic (ammonito in panchina) e Bremer.