Qatar 2022, 6500 morti nei cantieri dei Mondiali
I progetti faraonici per i Mondiali in Qatar nel 2022 hanno lasciato per strada 6500 vite di migranti. Questa è la tesi del quotidiano inglese The Guardian e della fondazione Humanity United che hanno fatto un’inchiesta basata su dati governativi. Il comitato organizzatore respinge le accuse parlando di solo 37 morti realmente coinvolti nei lavori e di 34 decessi in incidenti non legati al lavoro. I dati, però, parlano chiaro e coinvolgono cittadini asiatici ed africani.
I progetti
Il percorso che ha portato ai Mondiali non riguarda solo la costruzione di 7 nuovi stadi. In aggiunta, infatti, sono state realizzate strade, sistemi di trasporto pubblico, punti di ricezione turistica, hotel, luoghi di intrattenimento e, infine, il progetto più importante: la città di Lusail. Questa nuova città, in fase di realizzazione, potrà ospitare fino a 450000 persone e sarà attrezzata di centri commerciali, porti turistici, resort e tantissime altre strutture di lusso. Per costruire tutto questo è stata necessaria una numerossima manodopera proveniente, nella maggior parte dei casi, da luoghi disagiati.
I dati
I dati dei lavoratori migranti morti in Qatar nell’ultimo decennio è aumentato notevolmente. Secondo fonti governative sono: 2711 indiani, 1018 dal Bangladesh, 1641 dal Nepal, 557 dallo Sri Lanka e 824 dichiarati dal Pakistan. Oltre a questi che sono certificati mancano i dati di migranti provenienti dall’Africa e da altri paesi asiatici come le Filippine. Un vero e proprio bagno di sangue. Tuttavia, i registri dei decessi in Qatar non forniscono dettagli riguardo l’occupazione e il luogo di lavoro. Questo, da una parte, tutela la linea ufficiale del comitato organizzatore, dall’altra, nasconde un problema enorme. Nell’inchiesta del Guardian risulta che il 69% di questi migranti deceduti sia morto, ufficialmente, per insufficienza cardiaca o crisi respiratoria. Questo perchè in casi molto ridotti si è proceduto ad autopsia.
La difesa
Il Qatar si è sempre difeso parlando di decessi proporzionati alla forza lavoro migrante presente nel paese e di dati non interpretati nel modo giusto. Questa posizione, però, è avallata anche dalla debolezza del comitato organizzatore che non ha fatto altro che dichiarare il proprio dispiacere per le tragedie avvenute e lamentare le imprecisioni dei dati. A porre una pietra tombale, è proprio il caso di dire, ci ha pensato la FIFA che a riguardo dei dati di Qatar 2022 ha affermato: “La frequenza degli incidenti nei cantieri della Coppa del Mondo è stata bassa rispetto ad altri grandi progetti di costruzione in tutto il mondo.”