Pugno di ferro UEFA: Osasuna escluso dalla Conference League

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(Photo by CESAR MANSO / AFP) (Photo by CESAR MANSO/AFP via Getty Images)

Non c’è scampo per l’Osasuna, che è stata da poco escluso dalla Conference League. Dopo l’indagine avviata dalla UEFA, quest’ultima ha deciso. Le motivazioni risalgono alla stagione 2013/14. Il club spagnolo, però, non ci sta, e risponde a tono, puntando il dito contro la federcalcio continentale.

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(Photo by Juan Manuel Serrano Arce/Getty Images)

Perché l’Osasuna è stato escluso dalla Conference League

L’UEFA ha deciso di escludere l’Osasuna dalle prossime coppe europee. Il motivo riguarda i fatti accaduti nella stagione 2013/14: reati di appropriazione indebita, corruzione sportiva e falso in bilancio. Al posto del club spagnolo chi potrebbe approdare in Conference League? A poter essere ammesso potrebbe essere l’Athletic Bilbao, arrivato ottavo in classifica nell’ultima Liga terminata.

L’Osasuna risponde: “UEFA forte con i deboli e debole con i forti”

Di seguito ecco alcune parole dell’Osasuna, tratte dall’ultimo comunicato ufficiale (sul sito tutte le parole del club): “Gli ispettori Uefa ritengono che la sentenza della Corte Suprema che condanna diversi ex dirigenti del club sia motivo sufficiente per escludere l’Osasuna, nove anni dopo i fatti, dalle competizioni europee. Questo, nonostante la stessa sentenza sia il prodotto della denuncia fatta dagli attuali dirigenti del club nel 2015 e il risultato dell’operato dell’Osasuna come procura privata durante tutto il procedimento giudiziario per perseguire coloro che hanno dirottato, per scopi poco chiari, denaro dall’ente. 

Il club non condivide i criteri dell’Uefa, ricorrerà in Commissione d’Appello e annuncia che si batterà legalmente, fino alle ultime conseguenze, per difendere i propri diritti. Forti con i deboli e deboli con i forti, i tribunali UEFA non hanno voluto tenere conto del fatto che sono stati gli stessi tribunali spagnoli a dichiarare letteralmente che l’Osasuna è stato vittima del dirottamento di denaro operato da alcuni suoi ex dirigenti alle spalle del massimo organo di governo dell’ente, l’Assemblea, e dei meccanismi di controllo del club stesso

Siamo preparati al peggio, ma non dobbiamo abbandonare il motto che ci ha accompagnato nella ricostruzione del club negli ultimi nove anni: l’Osasuna non si arrende mai. Difenderemo i nostri diritti e quelli dei nostri tifosi con lo stesso zelo con cui ci incoraggiano ogni fine settimana, con lo stesso impegno con cui i nostri giocatori e lo staff tecnico si sono guadagnati meritatamente il posto nella prossima edizione della Conference League. Crediamo così tanto in quello che facciamo, e in come lo facciamo, che non possiamo permettere che il Club Atlético Osasuna venga utilizzato, con l’acquiescenza di chi nel 2014 ha guardato dall’altra parte, per risolvere i problemi degli altri”.