Calcio in TV

Pubblicità su Prime Video dal 2024: poche novità per la Champions League

Così come tutti i grandi colossi di streaming, anche Amazon Prime Video è pronto ad allinearsi per quanto riguarda le politiche sulle inserzioni pubblicitarie all’interno dei propri contenuti. Per aumentare i guadagni e mantenere alta la qualità delle esclusive infatti, la piattaforma di proprietà di Jeff Bezos promuoverà alcuni cambiamenti che partiranno dagli inizi del 2024, cominciando dagli Stati Uniti, per poi proseguire anche in Italia, Francia, Spagna, Messico e Australia nel corso dell’anno. Lo ha comunicato l’azienda attraverso una nota ufficiale.

Per continuare a investire in contenuti interessanti e continuare ad aumentare tale investimento nel lungo periodo a partire dall’inizio del 2024, gli spettacoli e i film Prime Video includeranno una pubblicità limitata. L’offerta supportata dalla pubblicità prenderà il via negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Canada all’inizio del prossimo anno, prima di Francia, Italia, Spagna, Messicoe Australianel corso del 2024″. 

(Photo by Alex Grimm/Getty Images)

Prime Video, nuovi abbonamenti: la pubblicità resta anche in Champions League

Proseguendo con le comunicazioni ufficiali riguardo Prime Video, Amazon ha annunciato anche l’inserimento di una nuova tariffa supplementare, per permettere alle persone che preferiscono usufruire di un prodotto senza annunci pubblicitari. L’abbonamento in questione aumenterà di 2,99 euro il costo della sottoscrizione standard, andando incontro ai clienti con un prezzo in linea con le altre piattaforme di streaming.

Per quanto riguarda la Champions League, di cui Amazon Prime Video detiene i diritti per alcune partite in esclusiva, non ci saranno novità riguardo gli annunci pubblicitari, che continueranno ad apparire durante le partite proprio come succede con l’attuale abbonamento. Secondo quanto evidenziato da Calcio e Finanza, l’obiettivo delle piattaforme di streaming è quello di aumentare i ricavi attraverso le pubblicità per non gravare sui clienti, abbassando i costi degli abbonamenti per innalzare le percentuali di sottoscrizioni di nuovi abbonamenti anche negli anni a venire.

 

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Published by
Mirko Torre