PSG, il fratello di Kean: “Juventus? Ceduto per colpa di Sarri”

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(Photo by LLUIS GENE/AFP via Getty Images)

Giovanni Kean si è concesso ai microfoni di gazzetta.it per parlare del fratello Moise, protagonista in Ligue 1 e Champions League con la maglia del Paris Saint-Germain. Queste le sue dichiarazioni: “Di solito parliamo prima e dopo la partita. Nel pomeriggio lo avevo sentito molto carico, freddo. Non lascia trasparire le sue sensazioni, non sente la pressione. L’emozione sicuramente c’è stata, era la prima al Camp Nou. La sera era super contento, lo percepivo dalla voce. Messi? Alla fine si sono pure stretti la mano. Mi ha detto che ha realizzato un sogno, fino a poco tempo fa si divertiva a usarlo alla Play Station. Poche volte l’ho visto tanto sicuro di sé. Sembrava che una partita del genere l’avesse giocata già una trentina di volte. Quando scende in campo così, non ce n’è per nessuno”.

Sul tecnico Mauricio Pochettino: “Molto bene. Lavora tanto con la tattica, ha cambiato il modo di giocare del Psg. Ora è una squadra più organizzata, ha più identità. Lo spogliatoio è unito, anche i più giovani fra di loro sono affiatati. Moise ha legato tanto con Kimpembe, Kehrer, Bakker, Di Maria e Mbappé. Moise è un ragazzo molto socievole, e poi lo hanno fatto sentire a casa fin dal primo giorno”.

Sull’esperienza all’Everton: “Però è stato comunque un anno che lo ha fatto maturare, il primo all’estero. Si è trovato ad affrontare tante situazioni, la panchina in primis. Non giocare ti può destabilizzare. E si è trovato alle prese con un campionato difficile. Anche il lockdown è stato pesante, è dura stare a casa, da solo 24 ore su 24 senza la famiglia che ti può venire a trovare”.
Sulla Juventus: “Penso che la Juventus non avrebbe mai voluto lasciarlo partire. Non è stata una questione di soldi. Credo sia stata una scelta dell’allenatore che era appena arrivato. Fosse rimasto Allegri, Moise non sarebbe mai stato venduto. Certamente, non avrebbe avuto molti problemi. Parliamo di uno dei migliori club in Europa e ci sarebbe stata tanta concorrenza. Dybala, Ronaldo, Morata… ma le stelle ci sono anche nell’attacco del Psg. Icardi, per esempio, per me è uno dei più forti in circolazione. Però ha giocato meno di Moise. Se uno è forte, gioca ovunque”.