La centrocampista del PSG femminile e della nazionale francese, Kheira Hamraoui, ha rotto il silenzio per parlare di quella serata di un anno fa, in cui è stata aggredita. Ecco le sue dichiarazioni, affidate ad un post su Instagram.
“Dopo lunghissimi mesi di sofferenza, ho deciso di rompere il silenzio. Non dimenticherò mai quella sera del 4 novembre 2021. Mi perseguita notte e giorno. Quella serata buia che ha cambiato la mia vita personale e professionale, la mia vita di donna e di calciatrice. Questa triste sera in cui pensavo di morire quando due uomini incappucciati mi hanno costretto a scendere da un veicolo. Mi hanno picchiato con sbarre di ferro, mirando principalmente alla mia parte inferiore del corpo. Quella sera il loro obiettivo era semplice: portarmi via con estrema violenza il mio strumento di lavoro rompendomi le gambe e porre fine alla mia carriera. – continua la francese – A seguito di questa esperienza così traumatica che si è trasformata in un’ingiustizia assoluta, sono stata vittima di una sorprendente cabala mediatica con l’obiettivo di offuscare la mia immagine e la mia vita privata. Lo scopo era quello di allontanare l’opinione pubblica dalla verità: io sono una vittima. Certamente non colpevole, tranne probabilmente per essermi murata nel silenzio che si addice alla mia modestia. E di aver permesso che prendesse piede un brusio mediatico di incredibile violenza che ha distrutto noi, i miei cari e me. Per lunghissimi mesi dopo la mia aggressione, sono stato ingiustamente insultato in campo, molestato sui social media e minacciato di morte. Tuttavia, ho cercato di mantenere con tutte le mie forze la mia passione e di rimanere professionale. Questo periodo è sicuramente uno dei più difficili della mia vita di donna e di top atleta. Tanto più che l’avventura della Francia, così importante per me, ora si scrive senza di me. Oggi confido nella giustizia in modo che la verità venga fuori e il mio onore sia lavato. Non vedo l’ora che il mio nome venga nuovamente associato solo alle pagine sportive e lasci le colonne legali”.