Champions League

PSG, ennesimo fallimento in Champions: un decennio di soli flop

Il Paris Saint-Germain è uscito anche quest’anno dalla Champions League. I francesi sono stati infatti sconfitti 2-0 contro il Bayern Monaco nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League, dopo aver perso anche l’andata per 1-0.

(Photo by Alexander Hassenstein, Onefootball.com)

PSG, miliardi spesi, tante stelle e l’ossessione Champions: Un decennio di fallimenti in Europa tra mancanza di progetto e “storia”

Il ricchissimo club francese manca anche quest’anno il bersaglio grosso e si dovrà accontentare molto probabilmente solo di una scontata vittoria in Ligue 1, in un campionato dove il dislivello tecnico rispetto alle contender è imbarazzante.

Questa uscita datata edizione 2022/2023 spinge poi ad una riflessione ben più ampia perché sono proprio dieci anni da quanto il PSG è piombato con prepotenza nel calcio internazionale grazie agli investimenti della proprietà qatariota.

Dando inizio alla sua era 2013, il PSG affidò la panchina a Carlo Ancelotti (già arrivato a metà della scorsa stagione) e in estate partì un mercato che portò a Parigi Zlatan Ibrahimovic, Thiago Silva, Marco Verratti e Lavezzi e a gennaio anche Lucas Moura, che ai tempi era considerato un crack del calcio brasiliano.

(Photo BY THOMAS BREGARDIS, Onefootball.com)

I parigini tornarono a vincere il campionato dopo 19 anni dall’ultima volta e la squadra inizò un percorso di dominio nazionale che li ha portati a vincere 8 degli ultimi dieci campionati (escluse le stagioni 2016/2017 e 2020/2021), oltre a svariate coppe tra Coppa di Francia, Coppa di Lega Francese e Supercoppe.

Il sogno dell’ambiziosa proprietà del Presidente Al-Khelaifi è sempre stato la Champions e le continue migliorie anno per anno, puntavano ad un rafforzamento della rosa in quel senso.

E già nella stagione 2012/2013 con Ancelotti il PSG esce ai quarti di finale contro il Barcellona. Nell’annata successiva la guida tecnica del club passa a Laurent Blanc e il mercato porta altri due innesti pesanti dalla Serie A come Marquinhos dalla Roma e Cavani dal Napoli per circa 65 milioni di euro.

Il risultato però non cambia: vittoria in Ligue 1 e altra uscita ai quarti di finale di Champions, stavolta per mano del Chelsea di Mourinho.

Stagione 2014/2015 ancora con Blanc in panchina e PSG che si rinforza con l’arrivo di David Luiz, ma la corsa si ferma ancora ai quarti per mano dello strepitoso Barcellona della MSN.

(Photo byTHOMAS SAMSON, Onefootball.com)

I francesi sono ormai riconosciuti come una corazzata europea, ma la mancanza di un’idea tecnica alla base degli acquisti fatti e una generale mancanza di anima sembra pervadere un club cresciuto troppo in fretta e senza passaggi graduali.

Anno 2015/2016 c’è sempre Blanc in panchina e in estate i francesi comprano Kurzawa per circa 30 milioni e soprattutto Angel Di Maria per 63 milioni dal Manchester United: percorso? Uguale agli altri anni con l’eliminazione ai quarti da parte del Manchester City.

La stagione seguente è forse un po’ il simbolo del perché il PSG probabilmente farà sempre una fatica tremenda in Europa, e dove ne viene fuori tutto l’assente peso storico di un club che non ne possiede.

Nella stagione 2016/2017 la squadra passa allo spagnolo Unay Emery, nel mercato estivo arrivano altri giocatori come Meunier, Krychowiak, Lo Celso e Jesé (oltre che Draxler e Guedes per circa 80 milioni totali a gennaio) e l’esito è nefasto. La Ligue 1 va all’incredibile Monaco guidato da un giovane che si chama Kylian Mbappé e in Champions si fa la storia in negativo.

Ottavi di finale: il PSG vince dominando per 4-0 contro il Barcellona il match d’andata a a Parigi. E l’anno giusto? No perché al Camp Nou al ritorno l’8 marzo successivo i catalani realizzano un clamoroso 6-1 che elimina i francesi. Può davvero una squadra che vince 4-0 all’andata farsi eliminare e ambire alla Champions?.

(Photo by ANNE-CHRISTINE POUJOULAT, Onefootball.com)

In quell’estate poi il PSG probabilmente scottato da quanto accaduto, ha l’idea di spendere ben 400 milioni di euro sul mercato per strappare a 222 Neymar dal Barcellona (acquisto più caro della storia del calcio) e per prendere in “prestito” la stellina Mbappé dal Monaco, con un diritto a quota 180 milioni.

Dominio totale in Francia con le vittorie di Supercoppa, Coppa di Francia, Coppa di Lega e Ligue 1, ma in Champions i senzastoria parigini incrociano le spade con quelli che ne hanno più di tutti: il Real Madrid. Fuori agli ottavi con un parziale di 2-5 per i Blancos.

Anno nuovo e nuovo giro ma almeno la panchina passa ad un tattico maniacale come Thomas Tuchel, che un’identità la può costruire. E col senno di poi il tecnico tedesco resta quello che meglio ha fatto in Europa col PSG. Ma il primo anno vede ancora i francesi piombere sotto il peso del loro mancato carattere e delle aspettative.

Ottavi edizione 2018/2019: all’andata i francesi rullano con merito il Manchester United ad Old Trafford con uno 0-2 targato Kimpbembé e Mbappé. Ritorno tranquillo? no perché al Parco dei Principi una doppietta di Lukaku e un rigore al 94′ di Rashford puniscono ancora la squadra.

(Photby FRANCK FIFE, Onefootball.com)

L’annata successiva è purtroppo per tutti condizionata dall’avvento della pandemia Covid, ma il PSG (ancora rinfonrzato con gli arrivi di Icardi, Diallo, Gueye e Sarabia) riescono ad arrivare in finale di Champions, in un’edizione appunto rimaneggiata causa forza maggiore. Dopo aver eliminato il Dortmund agli ottavi, il PSG elimina l’Atalanta e il Lipsia e arriva nella finale contro il Bayern.

In un da Luz di Lisbona vuoto i francesi sono tesi e ansiosi, Mbappé sbaglia davanti al gigante Neuer mentre il Bayern è concreto e calmo. Un colpo di testa di Coman nel secondo tempo spegne i sogni di gloria.

Nel 2020/2021 il PSG dice addio a un Tuchel mai davvero amato e supportato a dicembre 2020 (per poi passare al Chelsea e vincere la Champions nel maggio successvo), e si affida per l’anno nuovo all’argentino Pochettino. Lo scudetto in Francia va al Lille di Galtier e in Champions un ormai fenomenale Mbappé elimina da solo il Barcellona (tripletta al Camp Nou negli ottavi) e il Bayern Monaco con una doppietta all’Allianz.

La squadra sembra (?) matura e finalmene efficace, ma in semifinale la macchina perfetta del City di Guardiola fa sbandare la narcisa e poco sensata banda di Pochettino. 1-2 a Parigi e 2-0 all’Etihad ed ennesima delusione.

Arriviamo poi agli ultimi due anni: nel 2021/2022 il PSG dopo alcune annate quiete in fase di mercato decide di sferrare un poker di colpi per finalmente assaltare la Champions: arrivano nell’ordine Donnarumma (a parametro zero dal Milan), Hakimi (70 milioni dall’Inter) e sempre a zero Wijnaldum dal Liverpool, Sergio Ramos dal Real Madrid e soprattutto Lionel Messi, che dopo anni abbandona Barcellona per passare a Parigi.

Una squadra senza senso (la doppia valenza del significato conta), di figurine da album che in primavera dopo ancora un’andata favorevole e risolta da Mbappé contro il Real, sbatte agli ottavi contro chi ci crede di più, ha più storia, carattere e anima. Al Bernebeu Benzema ribalta con una tripletta e manda a casa i francesi.

(Photo by SEBASTIEN SALOM, Onefootball.com)

Ed eccoci a ieri sera. L’allenatore della stagione è Christophe Galtier, che è riuscito a terminare secondo in un girone con Benfica, una Juventus disastrata e il Maccabi Haifa. L’estate ha portato altri grandi giocatori come Nuno Mendes (arrivato l’anno prima e riscattato), Vitinha, Fabian Ruiz, Soler e Renato Sanches.

Gli ottavi non sono benevoli e fanno pescare al PSG l’incubo Bayern Monaco. In Francia ai tedeschi basta il gol di Coman (ancora lui) e poi resistere. Ieri il Bayern ha poi ingabbiato con una prestazione sontuosa la coppia Messi-Mbappé, e ha spento nuovamente le luci a delle stelle di un club senza storia che ieri è ancora caduto vittima della paura e dell’ansia.

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Published by
Riccardo Tanco