PSG, Donnarumma: “Qui ambiente incredibile e grandi ambizioni”
Gianluigi Donnarumma ha rilasciato un’intervista al Daily Telegraph, ripercorrendo virtualmente la strada che lo ha portato fino al PSG. Il portiere inizia dagli albori e dalle influenze della famiglia, da sempre immersa nel pallone.
“Il ruolo del portiere mi ha sempre appassionato. Tutto è iniziato con mio zio Enrico, da piccolissimo e con mio fratello Antonio, pure lui portiere. Poi c’era il mio mentore, Ernesto Ferraro, molto più di un semplice preparatore dei portieri. Se oggi sono qui devo tutto a lui, perché ha sempre creduto in me e mi ha fatto allenare ogni giorno per tutto il giorno“.
Il classe 1999 ha parlato, poi, delle caratteristiche fondamentali che deve avere un estremo difensore.
“Noi portieri siamo tutti un po’ matti. L’unica cosa che c’è dietro di noi è una porta vuota, quindi bisogna restare sempre concentrati, anche quando la palla è in possesso della nostra squadra. Bisogna sempre cercare di capire cosa potrebbe succedere e questo comporta un grande impegno mentale“.
Aspetto mentale che è uno dei punti di forza dello stesso Donnarumma, come da lui sottolineato poco dopo e che lo contraddistingue fin dagli esordi con le Nazionali giovanili azzurre.
“Non ho paura di nulla e non permetto a niente e a nessuno di influenzarmi. Resto totalmente concentrato sulla partita. Non penso nemmeno contro chi stiamo giocando. Sono sempre stato maturo perché ho lasciato casa molto presto, a 13 anni, quindi immagino sia normale riuscire a essere uomo prima degli altri“.
PSG, Donnarumma: “A Parigi mi seguivano da tempo”
Il portiere della Nazionale arriva all’ultimo capitolo della sua carriera e parla dei fattori che lo hanno spinto a lasciare il Milan.
“Il mio obbiettivo è sempre quello di vincere il più possibile. Il Paris Saint Germain mi seguiva da tempo, sapevo che qui tutti avevano fiducia in me e mi hanno fatto sentire da subito importante. Questo è un ambiente incedibile, c’è una squadra straordinaria con grandi ambizioni: tutti fattori che hanno reso il PSG parte del mio destino”.
Prima del suo trasferimento a Parigi, Donnarumma ha parlato con Buffon, ex portiere della squadra parigina e in passato suo compagno in Nazionale.
“Fin da quando era ancora al PSG mi ha parlato del club, della sua storia, di Parigi come città e questo ha aiutato nella mia scelta finale. Succedere a Buffon è dura perché lui è un idolo per me ed è stato il miglior portiere del mondo. Lui mi ha detto che posso fare grandi cose“.
In chiusura non poteva mancare un ricordo personale risalente alla vittoria dell’Italia ad Euro 2020.
“Una felicità immensa. Nei momenti difficili ci compattiamo, lottiamo tutti insieme. Tutto questo ha fatto si che il sogno di vincere gli Europei diventasse realtà. Situazione indescrivibile. Dopo aver parato il rigore a Saka non pensavo fosse l’ultimo. Ho guardato l’arbitro per verificare fosse regolare, vista la presenza del VAR. Poi ho visto tutti i compagni correre verso di me e ho manifestato la mia gioia”.
Dopo aver vinto il premio di MVP dei Campionati Europei, l’obbiettivo per Donnarumma è quello di rimanere ad alto livello con la maglia del PSG.
“Diventare il miglior portiere del mondo è sempre stato il mio sogno. La cosa più difficile è restare ad alto livello, questo più che essere il traguardo è il punto di partenza. Posso migliorare ancora tanto“.