Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, il bilancio del Paris Saint-Germain sarebbe in rosso di ben 174,84 milioni di euro. Al 30 giugno 2020, anche a causa della crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19, il bilancio ha registrato quindi un forte indebitamento. Indebitamento non è stato recuperato nel corso dell’ultimo anno. Nasser Al-Khelaifi, però, non accenna a placare le sue offerte faraoniche. Com’è dunque possibile che una società con i conti in negativo fino a questo punto, possa continuare a muoversi senza alcun problema sul calciomercato?
I ricavi del club hanno subito un forte calo: basti pensare che nell’esercizio 2018/2019 erano stati recuperati dalle cessioni 697,98 milioni ma, nell’esercizio 2019/2020, i ricavi sono scesi a 568,68 milioni. A fare da contraltare a questa riduzione, poi, c’è stato l’aumento esponenziale degli ingaggi offerti ai giocatori in rosa.
Tutte le operazioni di calciomercato condotte dal PSG e gli stipendi offerti ai suoi giocatori sarebbero dunque possibili grazie ai fondi che sono a disposizione in Qatar. Ma non solo: di aiuto sono infatti anche le misure create dal governo francese con il presidente Emmanuel Macron. Per i sostentamenti dati alle imprese colpite dalla crisi dovuta al Covid, il PSG ha goduto di una buona base di liquidità per poter affrontare operazioni di mercato.
Inoltre, la Qatar Sport Investments (QSI) ha, nel 2017, firmato e concesso un aumento di capitale a 316 milioni di euro. Mossa questa che ha permesso di avere un patrimonio tale alla base del club da concedere anche il lusso di vivere con un debito da quasi 180 milioni di euro. Il PSG ha, infine, potuto fare affidamento anche al contributo straordinario concesso dal Ligue de Football Professionnel (LNP) pari a 18,2 milioni di euro.