PSG-Basaksehir, Okan: “Noi non chiamiamo i rumeni zingari”
Continuano le polemiche dopo il clamoroso caso di razzismo che ha colpito Webo, vice allenatore del Basaksehir, nel match di Champions League contro il Paris Saint Germain.
Il quarto uomo Coltescu lo ha indicato con l’appellativo Negru, che in romeno significa Nero, scatenando la reazione prima di Webo e poi di tutto il resto delle due panchine, culminata con l’uscita dal campo delle due squadre ed il rinvio del match con cambio della quaterna arbitrale.
Emanuel Rosu, giornalista romeno, ha sbobinato l’audio completo sfruttando il silenzio dello stadio ed i microfoni posizionati a bordo campo, pubblicando il tutto su Twitter. Tra le varie frasi, salta all’occhio quella di Okan Sukur, allenatore dei turchi, che, rivolgendosi al quarto uomo, afferma: “Nel mio Paese i romeni sono zingari, ma io non posso chiamarli così“.
Un’affermazione forte, ma che ribalta la tesi del quarto uomo che si era difeso dicendo di non parlare bene l’inglese e di utilizzare dunque il romeno – come confermato anche dall’arbitro – nelle comunicazioni con i colleghi.
min 14:40 Okan: "In my country, Romania is gypsy (!!!). I can't say gypsy!"
min 15:25 Voice: "This is Champions League, not Romanian League"
min 15:28 Ref Hategan: "My friend, we speak Romanian between us!" pic.twitter.com/n9u9VKAl3K— Emanuel Roşu (@Emishor) December 10, 2020
In realtà, sempre grazie a queste “intercettazioni”, sembra che il primo ad indicare con il colore della pelle – più volte – il vice allenatore della squadra turca sia stato l’assistente Sovre, vicino a Coltescu.
These words belong to assistant Sovre, and not to Coltescu. You can see Sovre pointing towards the bench to indicate Hategan whom he should book from the big group around the dugout. pic.twitter.com/H8cXm9uUks
— Emanuel Roşu (@Emishor) December 10, 2020
Sono in corso le indagini della UEFA su una vicenda che, al di là dei protagonisti, resta una delle pagine più buie della storia della Champions League.