Premier League, lo United rimanda la festa del City?

Premier League, Jesse Lingard

Lingard Imago Images

Il primo match point, antipasto succulento della finale di Champions League, il Manchester City l’ha buttato via. Ci hanno pensato Ziyech e Marcos Alonso a ricacciare in gola l’urlo dei Citizens, che hanno dovuto rimandare le celebrazioni per una Premier League da mesi in mano alla squadra di Guardiola. Oggi pomeriggio (15.05) toccherà al Manchester United provare a rimandare definitivamente la festa al prossimo turno. Di fronte, la squadra di Solskjaer, avrà un Aston Villa senza grandi obiettivi né ambizioni. Difficile pronosticare una vittoria dei Villains, ma in questa Premier di scontato non c’è davvero nulla.

Ad aprire il turno di questa domenica (13:00), Wolverhampton e Brighton & Hove Albion: al Molineux si gioca più che altro per la gloria. Entrambe ampiamente in salvo, anche se per i Seagulls manca il conforto dell’aritmetica. Un risultato non scontato, arrivato senza grandi sofferenze. Il match più caldo, e con la posta in palio più alta, è quello delle 17:30 all’Olympic Stadium di Londra. Il West Ham, vera rivelazione di questo campionato, cerca contro l’Everton i tre punti che possono alimentare il sogno di un piazzamento alla prossima Champions League.

La cabala non è dalla parte degli Hammers, visto che è dalla stagione 1972/73 che non batte i Toffees sia nella gara d’andata che in quella di ritorno. Come se non bastasse, il West Ham è la squadra contro cui l’Everton ha vinto più match dalla nascita della Premier League, ben 26, di cui 11 a domicilio, altro record. Tutti da sfatare, per provare a spuntarla in quella che ormai è una corsa a tre con Leicester e Liverpool.

A chiudere la giornata, all’Emirates, l’Arsenal più deludente degli ultimi decenni. Fuori dall’Europa per la prima volta dopo 26 stagioni. Una catastrofe, per la squadra di Arteta, che alle 20:00 affronterà il quasi aritmeticamente retrocesso West Bromwich Albion. In palio, solo quel poco di onore rimasto.