Premier League in Cina: addio a Suning, c’è Tencent
La Premier League per la Cina archivia l’emittente di Suning e firma con Tencent Sports. Il nuovo accordo è stato approvato all’unanimità da tutte le venti società.
All’inizio di questo mese è giunta la notizia della risoluzione con effetto immediato del contratto tra la Premier League e PPTV per la trasmissione delle gare in Cina. La PPTV, piattaforma di streaming facente capo al gruppo Suning, l’anno scorso aveva siglato un accordo triennale con la lega inglese. La decisione dei vertici del calcio britannico si deve al mancato pagamento dell’ultima rata della stagione scorsa, ammontante a circa 160 milioni di sterline.
In realtà la rete cinese voleva ritoccare al ribasso l’intera somma, che si aggirava in totale a 564 milioni di sterline. La pandemia ha reso l’economia fluttuante e labile, per questo si deve centellinare le liquidità. La società di Zhang, poi, ha la spada di Damocle del governo cinese che indica la strada del ridimensionamento per le aree non strategiche alla ripresa economica del Paese.
L’emittente asiatica, comunque, non ha gradito l’impossibilità di rinegoziare il proprio accordo e ora, riportano da Pechino, vorrebbe intraprendere un’azione legale.
La Premier League, dal canto suo, liquidata la rete di Suning, ha sottoscritto un accordo con Tencent Sports. Prima piattaforma cinese per gli appassionati di sport, detiene già i diritti per l’NBA dal 2015. Il contratto tra la lega britannica e il colosso asiatico copre, per ora, la restante parte della stagione 2020-21 a partire da domani. Secondo l’accordo, la piattaforma cinese potrà distribuire anche i brevi video realizzati dalle società durante le gare.
Il campionato inglese è seguitissimo in Cina e anche l’Amministratore Delegato della Premier League, Richard Masters, si è espresso in merito:
“Le nostre squadre hanno un seguito incredibile in Cina, perciò non vediamo l’ora di lavorare con Tencent e dare ai tifosi nuove possibilità di seguirci per questa stagione”.