Premier League, il 2020 del Liverpool

È stato un anno indimenticabile per il Liverpool. È arrivato un titolo nazionale che i Reds aspettavano da 30 anni, quando il massimo campionato inglese si chiamava First Division. La squadra di Jurgen Klopp ha dominato il 2020 del calcio inglese dall’inizio alla fine, e anche nella nuova stagione, nonostante una serie incredibile di infortuni, il Liverpool è primo in classifica, chiudendo l’anno come l’aveva iniziato: davanti a tutti.

Il titolo dei record

La Premier League era diventata così maledetta dalle parti di Anfield che sembrava potesse sfuggire anche quest’anno. Non sul campo come nel 2014 o nel 2019, ma per cause di forza maggiore: l’esplosione della pandemia ha rischiato seriamente di far sospendere il campionato, con conseguente non assegnazione del titolo. Un titolo che prima dello stop del campionato, a inizio marzo, il Liverpool aveva già vinto; con quasi 20 punti di distacco dalla seconda in classifica, il Manchester City di Guardiola. A giugno però il campionato è ripreso ed è passata la paura per i tifosi dei Reds: a poche giornate dalla ripresa del campionato, con sette giornate di anticipo, il Liverpool è tornato a vincere il campionato inglese dopo ben 30 anni di assenza: l’ultima volta era la stagione 1989/90 e la Premier si chiamava ancora First Division.

A fine stagione saranno 99 i punti in classifica, uno in meno del record assoluto del City nel 2018; e 18 i punti di vantaggio sul City secondo, un record difficilmente eguagliabile. Purtroppo non potevano esserci i tifosi a festeggiare con Klopp e i suoi, ma non toglie nulla alla soddisfazione di una tifoseria che ha aspettato più di un quarto di secolo per tornare sul tetto d’Inghilterra.

Klopp ha costruito una squadra formidabile, che già da inizio anno aveva ipotecato la vittoria del campionato: Alisson in porta, Van Dijk e Matip (o Gomez) centrali, Alexander-Arnold e Robertson (forse i due terzini migliori al mondo) sulle fasce, un centrocampo di qualità e sostanza composto da Fabinho, Henderson e Wijnaldum; e davanti il trio delle meraviglie Salah-Firmino-Manè. In tutto questo restavano in panchina giocatori del calibro di Origi, Shaqiri, Naby Keita e Milner. Riserve di lusso per una squadra extralusso. Unico neo nella stagione degli uomini di Klopp l’eliminazione dalla Champions League, per mano dell’Atletico Madrid di Simeone. Poco male, la Champions era andata in bacheca l’anno prima.

Più forte degli infortuni

La nuova stagione è cominciata con qualche difficoltà in più del previsto per i Reds. Giocare ogni tre giorni non è il massimo per una squadra che punta tutto sulla freschezza il pressing estenuante, il tutto diventa ancora più difficile se di mezzo ci si mette una catena impressionante di infortuni. Dall’inizio del campionato ad ora si sono infortunati: Alisson, Alexander-Arnold, Van Dijk, Joe Gomez (stagione finita), Matip, Henderson, Oxlade-Chamberlain, Milner, Keita, Thiago Alcantara, Salah, Manè e Diogo Jota. Si fa prima a menzionare chi non si è infortunato. Ma questo non è bastato a buttar giù la squadra di Klopp, che nonostante qualche passo falso di troppo (vedasi il capitombolo contro l’Aston Villa e i pareggi contro i modesti Brighton, Fulham e West Bromwich) chiuderà l’anno in testa alla classifica, proprio come lo aveva iniziato.

Merito anche di una campagna acquisti non mastodontica ma efficace: se Thiago Alcantara si è visto pochissimo in campo causa infortuni, il vero colpo dell’estate è stato il portoghese Diogo Jota, acquistato dal Wolverhampton per 40 milioni. Preso per far rifiatare il tridente titolare, il classe 96 si è imposto a suon di gol, venendo spesso preferito a un poco brillante Firmino. Prima di infortunarsi anche lui, Jota ha realizzato 9 reti, 5 in campionato e 4 in Champions League. Numeri da top player.

La sensazione è che quando questa maledizione gli infortuni finirà vedremo il vero Liverpool, una squadra completa e con riserve al livello dei titolari, aspetto fondamentale in un calendario così fitto.    La squadra di Klopp è ancora la favorita numero uno per la vittoria del campionato. E anche in Champions League, dove ha dominato il girone con Atalanta e Ajax, potrà dire la sua, a patto di non sottovalutare il Lipsia di Nagelsmann, prossimo avversario dei Reds agli ottavi.

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Published by
Davide Depascale