Premier League, Arsenal in testa: altro pareggio per il City

Premier League, Arsenal in testa: altro pareggio per il City

(Photo by Getty Images)

Si chiude il 13º turno di Premier League con un nuovo padrone della classifica, l’Arsenal di Mikel Arteta che vince di misura contro il Brenford. Secondo pareggio consecutivo per il Manchester City di Pep Guardiola.

Con il monday night di ieri sera, che ha visto il Fulham trionfare in casa contro il Wolverhampton per 3-2, si è chiuso il 13º turno di Premier League, che ora vede un nuovo padrone della classifica, l’Arsenal di Mikel Arteta. La giornata si è aperta sabato verso l’ora di pranzo con uno scoppiettante match all’Etihad Stadium tra Manchester City e Liverpool: non è bastato per i Citizens il solito gol di Erling Haaland, al quale ha risposto all’80’ Alexander-Arnold, chiudendo il match sull’1-1. Nel pomeriggio ben 4 gare alle 16:00. Nonostante l’uomo in meno, il Brigthon di Roberto De Zerbi centra la vittoria per 3-2 in casa del Nottingham Forest, tornando così alla vittoria dopo 3 pareggi di fila. Destino opposto per il Chelsea, che cade per 4-1 contro il Newcastle al St. James’ Park. 3 punti anche per Bournemouth e Luton, rispettivamente contro Sheffield Utd e Crystal Palace.

Premier League, dall’Arsenal allo United

garnacho
(Photo by Getty Images)

Il sabato di Premier League si chiude con la vittoria di misura dell’Arsenal. I Gunners guidati da Mikel Arteta hanno espugnato la dimora del Brentford, riprendendosi così la testa della classifica. Le grandi attese della domenica erano Tottenham e Manchester United, chiamate a vincere per rimanere attaccate al treno Europa. Tuttavia, giornata amara per gli Spurs che perdono 2-1 contro l’Aston Villa, facendosi scavalcare in classifica proprio dai Villans. Trionfo dei Red Devils contro l’Everton targato Ajeandro Garnacho: il talento argentino ha sbloccato il match con una rovesciata chirurgica. Rashford e Martial hanno poi chiuso i giochi. Quarta vittoria nelle ultime 5 gare di campionato per la formazione di Erik ten Hag.