Prandelli inguaia Pirlo, il talento che corteggiò quasi 30 anni fa
Una serata storica per la Fiorentina di Cesare Prandelli e, malauguratamente, lo sarà anche per la Juventus di Andrea Pirlo. Un 3-0 netto e senza replica che, in poche ore, dà un altro pesante colpo alla classifica della Juventus, dopo il ribaltone della sentenza su Juve-Napoli. Prandelli sgambetta Pirlo, costringendolo ad un’anticamera di crisi in casa bianconera. Sgambetto in campo ma, certamente, stima e profondo rispetto. Non solo come colleghi ma, e soprattutto, quando Andrea Pirlo incantava con le sua giocate. Si torna indietro tra le stagioni 1992-1997. Pirlo era un giovane talento, militante nelle file dei giovanissimi del Brescia, dove giocava sotto età.
Prandelli provò, con forza, a convincere l’area tecnica ad acquistarlo ma, il presidente Percassi, non voleva incorrere in scontri “diplomatici” con un club amico come il Brescia. Una perdita fatale. Pirlo conquistò l’Italia e il mondo. Il tecnico Prandelli, anni fa, descrisse così quell’episodio: “Ospitammo il Brescia, squadra in cui zompettava un ragazzino mingherlino di due o tre anni più giovane rispetto ai suoi compagni. Era Pirlo. Sono rimasto senza parole, come forse mai mi era accaduto prima. C’è stato un momento in cui le giovanili dell’Atalanta avrebbero potuto prenderlo, ma sarebbe stato uno sgarbo proprio nei confronti del Brescia. Il presidente Percassi, un dirigente illuminato, ha capito che si sarebbe potuto creare un caso diplomatico”.