Prandelli e i suoi ‘9’ contro i fantasmi di Sarri, Piatek e Milik
Dopo il pareggio a reti bianche contro il Parma, la Fiorentina ha deciso di esonerare Iachini e riportare dopo 10 anni Prandelli a Firenze. Una decisione arrivata prima della sosta per le nazionali.
Nonostante, dunque, Prandelli non abbia, di fatto, messo ancora piede sulla panchina viola, continua ad aleggiare il fantasma di Maurizio Sarri. L’allenatore ex Napoli e Juve era dato come favorito in caso di esonero di Iachini, salvo poi esser superato (forse per questione economiche) nella gerarchia dall’ex CT della Nazionale. Le voci, tuttavia, non sono cessate, anzi. D’altronde anche Prandelli stesso non ha negato che possa essere solo un traghettatore.
Stando alle ultime, inoltre, a fine campionato l’attuale allenatore viola potrebbe passare dietro la scrivania per un ruolo dirigenziale, lasciando, così, la panchina a Sarri. Una possibilità di cui ha discusso proprio Prandelli durante un’intervista a RAI Radio Uno. Ecco le sue parole in merito:
“Mi sembra fantacalcio. Con la società abbiamo parlato per due ore di calcio e in pochissimi secondi abbiamo trovato l’accordo. Io per la Fiorentina non ho richieste, voglio solo dimostrare di poter allenare questa squadra. Credo molto in me e in questa società, tanto che, a mò di scherzo, gli ho detto: ‘Tra due-tre mesi sarete voi a contattarmi per chiedermi il rinnovo’ “.
Dichiarazioni appoggiate anche da uno dei leader dello spogliatoio della Fiorentina, ovvero Borja Valero che al Quotidiano Sportivo ha speso belle parole sul suo attuale tecnico. Ecco le sue dichiarazioni:
“Prandelli porta serenità, ha voglia di rilanciarsi. Si vede che ha davvero tantissima voglia di rimettersi in gioco. Sono sicuro che farà un ottimo lavoro anche perchè è prima di tutto un tifoso viola”.
Non solo la squadra è schierata con il nuovo allenatore, ma anche la società. Il direttore generale della Fiorentina, Joe Barone, infatti, durante una chiacchierata alla Gazzetta dello Sport, ha negato contatti con altri allenatori e ha espresso il totale appoggio a Prandelli:
“Siamo all’inizio del cammino di Cesare e lui deve lavorare senza avere fastidi di nessun genere. Non esiste nessun altro tecnico. Chiedo a tutti i tifosi viola di proteggere Prandelli. Di essere al suo fianco. Noi come società siamo con lui al cento per cento”.
Prandelli e Joe Barone, nelle loro interviste, non si sono limitati a parlare del futuro della panchina, ma anche di quello dell’attacco. In estate, infatti, si è tanto discusso dell’acquisto di un numero 9 di peso per dare maggiore linfa al reparto avanzato viola. Una punta mai arrivata, nonostante il forte interesse per Piatek e gli accordi col Napoli per Milik, all’ultimo giorno di mercato.
Nonostante le trattative non siano andate a buon fine, il problema del 9 è rimasto. Finora, infatti, Vlahovic e Kouamè sono andati a segno solo una volta, mentre Cutrone è, addirittura, a secco. Inoltre Piatek continua a non convincere l’Hertha Berlino e Milik è ancora fuori rosa a Napoli. Ecco perchè, oltre il fantasma di Sarri, su Firenze aleggiano anche quelli dei due polacchi.
Se la situazione dovesse rimanere invariata, facile pensare che la società di Commisso si porti a casa uno fra Milik e Piatek. Barone, tuttavia, ha voluto allontanare le voci sui due polacchi, difendendo gli attuali numeri 9:
“Milik e Piatek? Abbiamo già gli attaccanti giusti. Non vedo l’ora di vederli lavorare con Prandelli”.
Parole simili a quelle di Prandelli che ha parlato di Vlahovic, Kouamè e Cutrone come di tre attaccanti di qualità. Ecco le sue parole:
“In attacco abbiamo tre giocatori con ottime qualità. Sono ragazzi con la voglia di migliorare. Insieme non potranno giocare, ma scenderanno in campo spesso viste anche le cinque sostituzioni a disposizione. L’importante è che non si sentano già arrivati. Patrick è molto generoso, ma molte volte spende energie per movimenti che una punta non dovrebbe fare”.