È in atto una vera e propria tempesta mediatica in Portogallo, che coinvolge Porto e Sporting Lisbona. Questa sera, le due compagini devono affrontarsi, nel primo atto delle Final Four di coppa di Lega portoghese. Fin qui, nulla di strano. Negli ultimi giorni, però, i contagi da Covid-19 hanno alimentato il fuoco della polemica, con attacchi e repliche al vetriolo. Tutto nasce nella giornata di ieri: lo Sporting Lisbona dichiara Nuno Mendes e Sporar a disposizione per il match contro il Porto. Peccato che, i due giocatori, fossero risultati positivi al Covid-19, appena 24 ore prima. La società della capitale portoghese, nell’inserire i giocatori tra gli “schierabili”, giustifica parlando di false positività.
Non si fa attendere le reazione degli avversari del Porto, che appreso delle presunte false positività dello Sporting Lisbona, attacca pesantemente i rivali parlando di “attentato alla salute pubblica”. La stilettate non si fermano qui. La squadra allenata dall’ex Lazio Conceiçao, parla addirittura dell’eventualità di non presentarsi. Il tecnico, alla vigilia del match, provoca gli avversari: “Noi andiamo con chi disponibile, gli altri cosa fanno?”. Non si fa attendere la replica dello Sporting Lisbona che, assumendo un atteggiamento di superiorità intellettuale, afferma: “Se non si presentano ce ne andiamo in finale”. Non manca l’indignazione per l’attacco subito, infatti, il club dei Leões invoca una punizione per il Porto, a causa delle gravi illazioni lanciate.
La sfida, già prestigiosa, si accende nei toni e nelle polemiche. L’incontro è in programma per questa sera ma, a questo punto, ci può aspettare qualunque tipo di scenario, data l’atmosfera di fuoco che si è venuta a creare. Molto passerà anche dall’esito dei tamponi che, inevitabilmente, giungeranno nella giornata odierna, a cercare di fugare ogni dubbio sulla negatività dei due atleti della discordia. Sporting Lisbona – Porto si sta già giocando, e non a calcio.