Platini: “Ceferin ridicolo. La nuova Champions? Una stupidaggine”
Michel Platini, ex presidente della UEFA ed ex stella della Juventus da giocatore, ha concesso una lunga intervista a “L’Equipe”, quotidiano sportivo francese. Trattati argomenti a tutto tondo: dal rapporto con Ceferin a quello con Andrea Agnelli, dal progetto Superlega alla nuova riforma Champions.
Le parole di Platini
Ceferin – “Rapporti con lui? Non ne ho. Lo capisco: è uno di quei politici che non hanno giocato al calcio e stanno vivendo il proprio momento di gloria. Ha sbagliato. L’esodo dei grandi club per fondare la propria competizione è l’unico pericolo ricorrente che l’Uefa deve gestire, ma da 40 anni, quindi è meglio anticipare piuttosto che trovarti di fronte a un fatto compiuto e trattare i dirigenti di questi club come ‘codardi’, ‘serpenti’ o ‘scorpioni’, come ha fatto Ceferin. Ridicolo”.
Progetto Superlega – “I promotori hanno fatto una una comunicazione di m…, i media erano contrari e i tifosi, soprattutto inglesi, erano come al solito formidabili. Anche gli allenatori sono stati molto bravi”.
Andrea Agnelli – “È sempre stato così, a voler soprattutto valorizzare economicamente la Juventus. Ad esempio, ha chiesto che ai grandi club venga garantito un posto in Champions per tre anni, perchè il suo budget è calcolato su tre anni. Ma non puoi fare tutto pensando ai soldi. In caso contrario, bisognerebbe sponsorizzare le reti della porta e incollare pubblicità sui giornalisti in tribuna stampa”.
La riforma Champions – “E’ una stupidaggine, così si allunga ulteriormente la fase a gironi che già non interessa a nessuno. Io già ero contrario alla Champions voluta da Lennart Johansson, perchè la Coppa dei Campioni solo con i vincitori dei campionati e partite incerte sia ancora la formula migliore, ma quando i club ti dicono che vogliono più partite e hanno bisogno di soldi, devi tenerne conto”.
Mondiale biennale – “La Coppa del Mondo ogni quattro anni è nella storia, ciò che è raro è prezioso. Contrariamente a quanto pensano la Fifa e Uefa, il calcio non è loro. Nel 2010 Shimon Peres disse: “Gerusalemme è una fiamma. Anche il calcio lo è”. Abbiamo visto con il fallimento della Super League, grazie ai tifosi, che questa fiamma, non si spegne così facilmente”.