Durante il processo per frode per il quale è imputato Michel Platini insieme all’ex Presidente della FIFA, Sepp Blatter, l’ex campione francese ha rilasciato la sua versione dei fatti dinanzi al Tribunale di Bellinzona in Svizzera, secondo quanto riportato dall’ANSA: “Quando il signor Blatter mi disse se volevo essere suo consigliere, mi chiese quale stipendio volevo percepire. Sono rimasto sorpreso che mi abbia fatto questa domanda e gli ho detto: ‘voglio un milione'”.
Michel Platini ha poi continuato: “Sepp mi disse: ‘un milione di cosa?’ E io, per scherzo, gli risposi: ‘di pesetas, lire, rubli, marchi, decidi tu’. Replicò: ‘ok, un milione di franchi svizzeri'”.
Il 66enne ex dirigente, ha poi ricordato di di avere “ceduto al carisma” degli svizzeri per portarlo alla presidenza della Fifa nel 1998: “Non ero mai stato in un’amministrazione come la Fifa, non so come funzionasse, ho risposto, un milione”.
L’ANSA spiega che la credibilità delle sue parole, rafforzate da quelle di Blatter, sono al centro del processo per un sospetto pagamento di 2 milioni di franchi (1,8 milioni di euro) concesso al francese dalla Fifa nel 2011. Per gli imputati si tratta del “saldo”, certamente tardivo, del compenso concordato fra loro per l’attività di consigliere svolta da Platini fra il 1998 e il 2002, consistente nell’assistere Blatter nei propri spostamenti politici, nell’aiuto finanziario alle federazioni e nella riforma del calendario. Secondo l’accusa, il pagamento sarebbe “infondato” e ottenuto “abilmente, ingannando” i controlli interni della Fifa attraverso false affermazioni dei due: una frode punibile con 5 anni di reclusione.