Dopo il pareggio per 0-0 contro la Cremonese, il Milan di Stefano Pioli è pronto a rilanciarsi tra le mura amiche contro la Fiorentina. Una sfida dall’alto valore emozionale per il tecnico che ha giocato e allenato i viola e per la squadra che l’anno scorso vinse a San Siro contro i toscani in una tappa decisiva per lo Scudetto. I rossoneri sono ora a 8 punti di distanza dal Napoli capolista e non ci sono più spazi per altri risultati negativi.
Sulla vigila di emozioni e buoni propositi: “Di sentimenti sì: non posso che augurare a Gazidis le migliori cose per la sua vita privata e professionale. Ieri ci ha salutato e ci ha fatto molto piacere. Furlani darà continuità al percorso e al progetto del club. Buoni propositi anche. Veniamo da una brutta prestazione e vogliamo farne una migliore.”
Sul significato che avrebbe una vittoria: “Vincere vorrebbe dire tanto, cioè il non rinunciare o arrendersi a una classifica che in questo momento non ci piace. Il campionato è lungo, ci sono possibilità per rientrare in corsa facendo partite al nostro livello. Ci sono tanti punti a disposizione, siamo solo a novembre. Il 2022 è stato molto positivo per noi, ma non ci dobbiamo fermare.”
Sulle critiche al mercato: “La nostra mentalità è costruttiva. Il disfattismo che c’è fuori non ci interessa tanto, io credo alle qualità dei miei giocatori. È normale dare il tempo necessario ai giovani perché si adattino. Qui dentro c’è una regola: chiedere aiuto significa fare tutto per fare le cose insieme.”
Sulla preparazione delle partite: “L’aspetto mentale fa sempre la differenza, ma anche quello tecnico-tattico. C’è poco tempo per preparare le partite, ma credo anche che la mia squadra abbia un bagaglio di conoscenze per risolvere qualsiasi situazione si possa sviluppare. Con la Cremonese abbiamo sbagliato completamente i tempi di gioco, non facendo ciò che era necessario fare per stressare la loro difesa. Per domani non ci sono altri pensieri, c’è la partita di domani. Voglio vedere una squadra con questa mentalità.”
Sulla Fiorentina: “Grandissimo rispetto per loro, ma dobbiamo rimanere concentrati sulla nostra prestazione, noi possiamo determinarla e il più delle volte riusciamo a portare a casa un risultato positivo.”
Su cosa si aspetta dai giocatori che andranno ai Mondiali: “Professionalità e affidabilità. È una cosa anomala, ma noi abbiamo l’occasione per dimostrare chi siamo.”
Sul fatto di essere l’anti Napoli: “Sbagliato da parte nostra pensare agli avversari, noi siamo il Milan, dobbiamo giocare ad alto livello e fare tantissimi punti. Non abbiamo riferimenti, nessuno da inseguire, ma solo il desiderio di esprimerci al massimo delle nostre possibilità.”
Su Leao: “Non è così facile mantenere alto il livello delle prestazioni giocando così tanto, ma uno con le sue qualità deve riuscirci.”
Sul 2023: “Sono tante le cose che possiamo fare meglio. Il nostro peccato originale è stato non vincere con la Cremonese, poi in tante cose possiamo fare meglio. In questa stagione abbiamo fatto bene in casa, meno bene in trasferta, segnando meno ma subendo di meno gol.”
Sulla presenza di Kjaer: “Quando i numeri sono grandi non è un mai un caso. Simon è un leader, parla bene in campo, sa far prendere bene le posizioni in campo.”
Sulla gestione di chi non è stato convocato ai Mondiali: “Tutto fa riferimento alle motivazioni. Ho fatto l’in bocca al lupo a chi andrà ai Mondiali, gli altri avranno più motivazioni per essere convocati in seguito.”
Sulla preparazione nella pausa: “Molto dettagliata, ci sono vari gruppi di lavoro: chi giocherà domani si allenerà lunedì e poi sarà libero, i nazionali che torneranno il 19 riprenderanno il 5 e non il 2, gli altri del Mondiale dipende dalle varie situazioni. Gli infortunati dipende dal loro recupero. Abbiamo fatto tutto per ritrovarci il 10 dicembre per ritrovarci con chi non è ai mondiali.”
Su Maignan: “Sta sicuramente meglio, ma non è ancora pronto per giocare domenica. Recupero più avanti.”
Sulle critiche: “Sono sempre più preoccupato a gestire complimenti ed elogi che le critiche, perché queste ci devono dare più convinzioni. Le critiche per mercoledì ci stanno, così come criticarmi. Il problema non è stata la compattezza, ma lo sviluppo della palla.”
Sugli effetti positivi per De Ketelaere dopo la convocazione: “Credo di sì, ma è difficile fare previsioni. Il Mondiale è il top per un giocatore, mi auguro che Charles faccia benissimo e che torni con grandi motivazioni, positività e ottimismo.”
Sui possibili cambiamenti in caso di buone prestazioni da parte sua: “Troppo semplice ragionare così, quando ho fatte le scelte erano le migliori che pensavo. Non è mai un singolo che determina la prestazione di squadra: siamo mancati tutti, io compreso.”
Sulla quota Scudetto: “L’anno scorso era di 87 punti, se ne faremo di meno sarà difficile vincere il campionato.”
Su Tatarusanu: “Se non l’ho cambiato è perché sono rimasto soddisfatto delle sue prestazioni, sono state continue e in miglioramento.”