Il Perugia è tornato in Serie B e ha concluso nel migliore dei modi una stagione gloriosa per l’Umbria. Alcune settimane fa, infatti, anche la Ternana, dopo aver dominato il girone C, ha fatto il suo ritorno nel campionato cadetto. La squadra di Caserta ha vissuto momenti di difficoltà a differenza di quella di Lucarelli, ma non si è mai data per vinta. A novembre i biancorossi sembravano la classica squadra incapace di adattarsi alla categoria. Padova e Südtirol sembravano in fuga, ma il Perugia si è ripreso grazie ad un fantastico girone di ritorno. Sembrava non bastare, ma il suicidio sportivo padovano nelle ultime settimane ha spianato la strada alla squadra di Caserta. La vittoria a Salò ha fatto esplodere la festa, il Perugia è tornato.
La società del presidente Santopadre era retrocessa l’anno scorso dopo aver perso i playout ai rigori con il Pescara. Una retrocessione inaspettata e quindi più pesante da digerire. Gli umbri, infatti, erano partiti con l’ambizione di confermare ancora la qualificazione ai playoff, ma via via sono crollati. Non era bastato nemmeno il ritorno di Serse Cosmi per risollevare la squadra. Massimo Oddo, richiamato nel finale, non ha potuto fare altro che provare il tutto per tutto senza successo. Sembrava la fine della crescita, la fine dei sogni dopo sei anni di B di cui 5 sempre ai playoff.
Il Perugia è ripartito da Fabio Caserta, una scelta coraggiosa visto che il tecnico era appena retrocesso dalla B con la Juve Stabia. Le idee, però, sono quelle che contano di più e la fiducia dimostrata anche nei momenti più complicati ha portato i suoi frutti. I gol di Murano, che l’anno scorso stava a Potenza, l’esperienza di Minesso, Melchiorri, Angella e di capitan Rosi hanno fatto il resto. Perugia è tornata in Serie B e non si accontenta. D’altra parte una piazza di questo tipo non può che essere ambiziosa. Il derby, la volontà di crescere, il Curi che tornerà a riempirsi. A Perugia c’è già voglia di nuova stagione.