Personaggi – Alexis Saelemaekers, su e giù per la fascia

Personaggi – Alexis Saelemaekers, su e giù per la fascia

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Serendipità è una parola poco usata nel linguaggio comune.
Si definisce come la capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte mentre si sta cercando altro. Il termine è la traduzione dell’inglese serendipity, coniato dallo scrittore britannico Horace Walpole nel 1754. Walpole si ispirò alla favola persiana “I tre principi di Serendip”, nella quale i tre figli del re di Serendip (oggi Sri Lanka) cercando una cosa finivano per trovare qualcos’altro che puntualmente salvava loro la vita o gli procurava il successo.
La Storia è ricca di esempi in merito, basta pensare a Cristoforo Colombo, partito per raggiungere le Indie ed approdato in America, alla scoperta della penicillina da parte di Alexander Fleming grazie ad una coltura batterica contaminata da una muffa o ancora alla scoperta del pianeta Urano, scovato da William Herschel durante una ricerca di comete.

Cercare una cosa, trovarne un’altra e beneficiarne. È ciò che ha fatto il Milan acquistando Alexis Saelemaekers. Come dichiarato nei giorni scorsi da Paolo Maldini infatti, i rossoneri cercavano un terzino destro e lo scouting ha individuato questo eclettico ragazzino belga capace di giocare in tutti i ruoli della fascia. Arrivato in sordina, Saelemaekers si è preso in poco tempo una maglia da titolare come esterno alto in un Milan da record. Lo ha fatto percorrendo chilometri e chilometri ad ogni partita, partecipando alla fase offensiva come a quella difensiva, mettendo in mostra la velocità, la generosità, l’umiltà e l’abnegazione che lo hanno contraddistinto nella sua ancora breve carriera.

Un ragazzo duttile

Nato a Berchem-Sainte-Agathe, in Belgio, il 27 giugno 1999, Alexis vive un’infanzia lontana dal pallone: i suoi genitori infatti lavorano presso il prestigioso liceo francese Jean Monnet di Ukkel e non sono appassionati di calcio. Un torneo organizzato proprio dal liceo rappresenta il colpo di fulmine tra l’11enne Alexis ed il pallone. Il caso (o il destino?) vuole che i figli dell’allenatore francese Roger Lemerre (campione d’Europa nel 2000 con la Francia e campione d’Africa nel 2004 con la Tunisia) frequentino il liceo Monnet. L’ex ct dei Bleus nota Alexis e ne intuisce subito il potenziale, segnalandolo al Lens che lo convoca per un provino. Saelemaekers supera il test ma deve rinunciare al trasferimento perché la legge non gli consente di andare a vivere da solo in Francia, quindi vira sull’Anderlecht.

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Nelle giovanili dei bianco-malva Alexis si presenta come ala destra, ma viene considerato poco incisivo in zona gol e spostato quindi nel ruolo di terzino. Per nulla scoraggiato, il giovane belga lavora per apprendere i segreti del nuovo ruolo. Il 16 febbraio 2018 i suoi sforzi vengono premiati con l’esordio fra i professionisti. Al timone della prima squadra c’è Hein Vanhaezebrouck, cultore della difesa a tre, che lo schiera come esterno fluidificante a tutta fascia. Nuovo ruolo, nuova sfida e nuove nozioni tattiche da apprendere per Alexis, ma la volontà di affermarsi rende tutto possibile. Il problema però è che l’Anderlecht è in crisi. Nella stagione 2018-19 la guida tecnica del club cambia quattro volte (Vanhaezebrouck, Karim Belhocine, Fred Rutten e di nuovo Belhocine), con conseguenti cambi di modulo. Saelemaekers viene spostato in continuazione tra difesa, centrocampo e attacco, finché lo scarso feeling con Rutten lo fa scivolare in panchina. Non proprio le condizioni migliori affinché un giovane si metta in mostra.

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Nell’estate 2019 l’arrivo del nuovo allenatore Vincent Kompany cambia le cose. L’ex difensore del Manchester City infatti nota l’attitudine offensiva del giocatore e, prediligendo terzini con caratteristiche difensive, lo schiera come ala. È la scelta giusta. Dopo un primo periodo di apprendimento il classe ’99 si impone, trovando i primi gol e distinguendosi fra i più positivi in un Anderlecht ancora in difficoltà. Contemporaneamente però, in Italia, c’è un’altra squadra che stenta e i suoi riflettori stanno per accendersi sul giovane belga.

Miglioramento costante

A gennaio 2020 il Milan è reduce da una pessima prima parte di stagione, culminata nello 0-5 incassato contro l’Atalanta prima della sosta natalizia. Desiderosa di correre ai ripari, la dirigenza prima si assicura il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, poi l’attenzione si sposta su un nuovo terzino destro, viste le deludenti prove di Calabria e Conti. Come detto, lo scouting scopre Saelemaekers, la cui duttilità piace molto vista anche la cessione di Suso. Alexis diventa quindi un giocatore rossonero, con la formula del prestito con diritto di riscatto. Trascinato da Ibrahimovic e da un rinato Rebic, il Milan mostra segni di ripresa, mentre il giovane belga affronta il necessario adattamento con la nuova realtà, facendo tre cameo contro Verona, Juventus e Fiorentina prima che il Covid fermi tutto.

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Quando si riparte, a giugno, una delle prime sfide per i rossoneri è quella contro la Roma a San Siro. Dopo un primo tempo equilibrato, al 54′ l’ingresso di Saelemaekers cambia la partita. L’ex Anderlecht, schierato come esterno alto a destra nel 4-2-3-1 di Stefano Pioli, stupisce con la sua velocità ed intensità ed è uno dei migliori nella vittoria per 2-0 del Milan. Tre giorni dopo, contro la Spal, l’esterno titolare Castillejo si infortuna dopo pochi minuti; è un’occasione d’oro per Alexis, che la sfrutta offrendo un’altra buona prova ed entrando nell’azione del 2-2 con il cross che Vicari devia nella prorpia porta. Divenuto quindi titolare, il classe ’99 conquista la fiducia di Pioli a suon di prestazioni da applausi. Contro il Bologna arriva poi il meritato primo gol in Serie A. Il Milan, senza pensarci due volte, lo riscatta dall’Anderlecht. In soli sei mesi Alexis si è imposto anche nel Milan.

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Dopo la breve pausa estiva i rossoneri iniziano la nuova stagione come avevano terminato la precedente, vincendo e convincendo. Castillejo, tornato dall’infortunio, prova a riprendersi il posto, ma bastano un paio di partite e deve cederlo nuovamente a Saelemaekers, che nel frattempo si è disimpegnato bene anche sulla fascia sinistra trovando anche il gol nei preliminari di Europa League contro il Rio Ave. Nello scacchiere di Pioli il belga si rivela un equilibratore importantissimo: la sua esperienza come terzino gli consente di svolgere un prezioso lavoro di supporto in fase di copertura, dove è sempre pronto a raddoppiare la marcatura sull’ala avversaria; quando invece la squadra attacca la sua facilità di corsa e l’abilità nel dribbling lo rendono un cliente scomodo per chi si trova a fronteggiare le sue scorribande. Un giocatore di quantità, ma in netto miglioramento anche nella qualità.

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Il 30 settembre arriva anche la prima chiamata in Nazionale e l’8 ottobre, il giorno del debutto contro la Costa d’Avorio, Alexis firma l’assist per il gol di Batshuayi nell’1-1 finale.
Rientrato al Milan, Saelemaekers prosegue nella sua ascesa e il 26 ottobre va in gol contro la Roma.
Ulteriore testimonianza della sua importanza per la squadra è la preoccupazione con cui viene accolto il suo infortunio alla caviglia nella sfida di Napoli, rivelatosi poi di lieve entità.
Incassati i complimenti di Maldini, che lo ha definito: “un giocatore di un’intensità tale che dopo che gli dai la palla lui c’è”, Alexis ha offerto un’altra prestazione di livello nella sfida di ieri contro la Fiorentina, procurandosi il rigore del 2-0.
Con la vittoria sui viola il Milan ha conquistato 23 punti in 9 partite, un record per i rossoneri nell’era dei 3 punti per la vittoria.
Un record raggiunto anche grazie al contributo di Alexis Saelemaekers.

Serendipità
Un’altra delle leggende all’origine del termine racconta che il sultano di Serendip intraprese un viaggio alla ricerca dell’oro, trovando invece del tè di ottima qualità che risultò più prezioso dell’oro stesso.
Il Milan, cercando un terzino, ha trovato un grande equilibratore per una squadra da record.