Pepe, non cambi mai. Chi sono i più duri della storia del calcio?
Sembrava essersi calmato. Invece no. Anche in un’amichevole di fine luglio, con i nervi ancora ben lontani dal livello di guardia, Pepe (e chi se non lui?) è stato protagonista di un altro parapiglia in campo.
Nell’amichevole contro la Roma, Pepe ha dimostrato come il lupo perda il pelo ma non il vizio, aizzando gli animi nell’amichevole contro la Roma del suo vecchio amico Mourinho. Chissà cosa avrà pensato il tecnico portoghese. Forse che certi “duri” del calcio come Pepe non cambieranno mai. E allora chi sono gli altri brutti, sporchi e cattivi della storia recente del calcio? Eccone alcuni.
Paolo Montero
Come non dimenticare la durezza fisica e verbale del caudillo uruguaiano? Odiato dagli attaccanti di tutta la Serie A per le sue marcature al limite della sportività ma anche per alcune gesta, come il cazzotto a Di Biagio, entrate nella storia delle cattiverie gratuite della Serie A.
Roy Keane
Irlandese puro e verace dal sangue bollente, Roy Keane iniziava sempre la sua partita dal tunnel degli spogliatoi. Storici i suoi scontri con il capitano dell’Arsenal di quei tempi, Patrick Vieira (altro storico bad boy). Con il papà di Haaland la prese troppo sul personale e gli ruppe un legamento crociato qualche mese dopo una brutta entrata subita.
Nigel De Jong
Mastino del centrocampo dell’Olanda come di altri importanti club come il Milan, Nigel De Jong è ancora ricordato per l’entrata killer su Xabi Alonso nella finale dei mondiali del 2010. Calcione aereo in pieno petto. È tuttora un mistero come non sia stato espulso. Il resto della carriera l’ha speso tra tanta generosità ma anche tra innumerevoli scorrettezze da vero pirata del centrocampo.
Marco Materazzi
Un duro in tutti i sensi, spesso protagonista di duelli epici al limite della sportività e delle regole con attaccanti come Shevchenko. Irripetibili scene da finali di taekwondo con Ibra. Ma rimarrà nella storia anche e soprattutto per essere stata la vittima del più celebre cartellino rosso a palla lontana del calcio. La celeberrima testata di Zidane nella finale del 2006.
Joey Barton
Classica testa calda inglese dall’animo strafottente e dalla rissa facile. I nemici che aveva in campo non si contavano, anche nella sua stessa squadra. Solo contro il City si fece buttare fuori per una gomitata a Tevez. Non contento provò a rifilare una testata a Kompany e una ginocchiata ad Aguero. Fuori dal campo, bravate da vero fuorilegge. Spense una sigaretta sull’occhio di un giovane della primavera.