Paulo Fonseca torna in discussione | Il Milan cambia. E Ibrahimovic fa la rivoluzione

Paulo Fonseca torna in discussione | Il Milan cambia. E Ibrahimovic fa la rivoluzione

Paulo Fonseca, allenatore del Milan - lapresse - calcioinpillole.com

I risultati altalenanti in campionato rischiano di costare caro a Fonseca. Il Milan ha deciso di cambiare: Ibra fa la rivoluzione.

Non basta più vincere un derby, e nemmeno sbancare il Santiago Bernabeu. Due jolly che non risultano vincenti se non ha seguito. Questo è successo al Milan, che dopo la sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta ha spento le residue speranze di lottare per lo scudetto. Ammesso e non concesso che ci sia mai stato vista la falsa partenza.

Neanche il cammino di Champions League e una strada spianata verso gli ottavi di finale, complice anche un calendario tutto in discesa, può salvare Paulo Fonseca se si dovesse continuare con questo sali-scendi.

Troppa discontinuità è sintomo di criticità e complessità irrisolvibili, Gerry Cardinale vuole un Milan ambizioso e competitivo, anche per questo ha messo Ibra in società, per inculcare una mentalità vincente alla squadra, che ora latita nel Milan di Fonseca.

Ma è proprio lo svedese a volere la rivoluzione, dalla quale si è salvato Geoffrey Moncada. Che ha rinnovato con il club rossonero e sta cercando di capire chi può restare in questo Milan, non tutti ovviamente.

La prima testa che salta

L’ufficialità dell’uscita Antonio D’Ottavio è il primo cambiamento. Nominato direttore sportivo nell’estate del 2023, non lavora già più per il club. In attesa del suo successore, secondo Gazzetta dello Sport ci sarà una soluzione interna, emergono nuovi particolari non proprio sintomo di unione di intenti.

Secondo l’autorevole Relevo, infatti, la decisione sarebbe stata presa già prima dell’ultima partita giocata dal Diavolo sul campo dell’Atalanta e terminata con una sconfitta per 2-1. Decisive, si legge, alcune differenze di vedute con Zlatan Ibrahimovic, consulente della proprietà di RedBird.

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Aut aut

D’Ottavio era arrivato al Milan nel 2017, ricoprendo tanti incarichi in società: chief scout del settore giovanile rossonero ma anche della prima squadra, ha anche partecipato alla creazione del progetto Milan Futuro, la risposta rossonera alla Nex Gen della Juventus.

Ma i rapporti con Ibra non erano per niente buoni. L’aut aut è stato un pro forma, visto che praticamente Ibra è il braccio destro di Gerry Cardinale, in pratica soltanto il numero uno di RedBird può cacciarlo. Così, il cattivo rapporto non solo con Zlatan Ibrahimovic ma anche Kirovski ha segnato i suoi ultimi mesi: D’Ottavio nelle ultime settimane, D’Ottavio non accedeva nemmeno a Milanello, dove l’Under 23 si allena.