L’ex Palermo e PSG Javier Pastore ha raccontato alcuni retroscena sul Milan in un’intervista rilasciata a GianlucaDiMarzio.com.
In passato ha incantato la Serie A a suon di giocate elegantissime e gol meravigliosi, tanto da suscitare l’interesse di un grande club come il Milan. Oggi Javier Pastore risulta svincolato dopo una breve esperienza in Qatar, ma non ha mai dimenticato l’interesse che i rossoneri gli hanno mostrato durante i suoi anni in Italia, quando, all’apice della sua carriera, militava tra le file del Palermo. Ecco le sue dichiarazioni a GianlucaDiMarzio.com.
L’interesse del Milan
“Il Milan era la squadra che più mi piaceva in Italia, quelle con loro erano sempre partite speciali. In quella squadra c’erano giocatori come Gattuso, Pirlo e Kakà, con cui giocavo alla Playstation, erano degli idoli per me. Sarei voluto andare al Milan dopo il Palermo, mi cercarono, ma ai tempi decisi, assieme a Zamparini, di sposare il progetto PSG. Dissero che avrebbero voluto costruire un progetto vincente in Francia ed in Europa e in effetti hanno poi costruito una grande realtà. Successivamente ci fu nuovamente la possibilità di andare al Milan, ma decisi di restare al PSG”.
Su Kakà
“Lo guardavo sin dai tempi dell’Huracan. Era devastante, ho ricordi bellissimi di quel Milan, in cui lui faceva la differenza. Recentemente ho avuto la possibilità di incontrarlo e di parlarci un paio di volte. A me piaceva tantissimo, e quando il mio agente seppe di questo mi regalò la sua maglietta, fu un bellissimo momento. Pochi giorni dopo andai a cena con sui padre e fu una cosa davvero carina”.
Sul match tra PSG e Milan di Champions League
“Credo che il PSG cercherà di fare la partita, mentre il Milan farà una gara all’italiana. Entrambe giocano bene, ma io tifo PSG”.