Parte la Champions: tutti a caccia del Bayern

Parte la Champions: tutti a caccia del Bayern

(Photo credit should read JOHN MACDOUGALL/AFP via Getty Images)

La musichetta è pronta, la magia no: senza gli stadi pieni inevitabilmente il fuoco sacro delle partite di Champions s’affievolisce.

Tutti davanti alla tv, soprattutto negli undici paesi coinvolti in questa prima serata di calcio internazionale. Rinunciare ai tifosi sugli spalti è ormai una triste abitudine: la parte finale della scorsa edizione si è giocata senza pubblico, nel silenzio. Stavolta, almeno, in base alle differenti norme nazionali, qualche tifoso ci sarà e proverà a rendere l’atmosfera meno cupa.

Il Bayern Monaco è la squadra da battere: ha aggiunto Sanè, Marc Roca e Douglas Costa all’organico a disposizione di Flick, cedendo, però, soprattutto Thiago Alcantara al Liverpool, oltre che alcuni rientri dai prestiti come Perisic  tornato all’Inter. Il debutto sarà subito un test importante perché all’Allianz Arena arriva l’Atletico Madrid rinforzato con l’acquisto di Suarez. Passano gli anni ma i colchoneros sono un avversario ostico per tutti: in Liga, con quattro gare giocate, sono gli unici ad essere ancora imbattuti e hanno subito una sola rete.

Lo stress da Covid-19 aumenta l’incertezza, apre la porta a scenari difficilmente prevedibili: sarà un’edizione particolare anche nel calendario, si giocherà praticamente ogni settimana. Un indizio della particolarità di questa stagione arriva anche dalle classifiche dei cinque principali campionati europei. La vetta è nelle mani di Everton, Milan, Real Sociedad, Lille e Lipsia. Quest’ultima è l’unica squadra che gioca in Champions (stasera affronterà l’Istanbul Basaksehir).

Galliani diceva che la Champions toglie 10 punti, Sacchi sosteneva che il peso della coppa s’avvertiva più nella partita precedente che in quella successiva. In un’era così precaria, in cui si spera ogni giorno che dai tamponi non arrivino brutte notizie, probabilmente quelle parole di Sacchi sono amplificate.

Lo dimostrano i risultati del weekend: in Spagna hanno perso Barcellona, Real Madrid e Siviglia ed ha vinto soltanto l’Atletico Madrid; in Inghilterra Chelsea e Liverpool hanno pareggiato; in Italia hanno rimediato sconfitte Atalanta, Lazio e Inter mentre la Juventus ha portato a casa soltanto un punto sul campo del Crotone.

I bianconeri praticamente inaugureranno la Champions League delle squadre italiane. Pirlo dovrà rinunciare a Cristiano Ronaldo e McKennie. Per Ronaldo è la seconda assenza in Champions League da quando indossa la maglia della Juventus. Due anni fa il campione portoghese dovette rinunciare alla partita contro lo Young Boys per l’espulsione rimediata nella partita di Valencia. C’è da risolvere il caso Dybala, che è arrabbiato per l’espulsione di Crotone, ma a Kiev dovrebbe partire ancora dalla panchina. “Viene da tre mesi d’inattività, è stato dieci giorni in Nazionale e ha avuto un virus intestinale, a Crotone volevo farlo giocare ma poi siamo rimasti in dieci”, ha spiegato Pirlo in conferenza stampa.

La seconda fila alle spalle del Bayern Monaco ha l’anima degli sceicchi: il Manchester City di Guardiola ci riprova e per farlo ha rinforzato la difesa con Ruben Dias e Akè; il Paris Saint Germain nella scorsa stagione si è fermato in finale e con Mbappè e Neymar è doveroso puntare alla vittoria; leggermente defilato c’è il Real Madrid che non va mai sottovalutato anche dopo un mercato al risparmio.

Vista la campagna acquisti importante, il Chelsea può essere un’outsider: finora in Premier il cammino è deludente, ma proprio il contesto della Champions potrebbe accendere i motori degli uomini di Lampard a partire dal debutto di stasera contro il Siviglia. La faraonica campagna acquisti con Havertz, Werner e Ziyech merita fiducia.

Le italiane hanno ambizioni diverse: per la Juventus la Champions è il principale obiettivo da tempo, ma per le eliminazioni subite negli ultimi due anni e l’enigma della novità Pirlo non può entrare tra le favorite. L’Inter, dopo la finale di Europa League e i rinforzi acquisiti, ha il dovere di migliorare il cammino della scorsa stagione e di provare a conquistare la scena. La Lazio non ha iniziato in maniera brillante, ma basta una scintilla a talenti come Luis Alberto, Correa, Milinkovic Savic e Immobile per dimostrare di aver meritato il prestigioso palcoscenico a partire dall’esordio contro il Borussia Dortmund. L’Atalanta ha la missione di confermarsi in uno scenario così complicato, non sarà semplice, ma il gruppo di Gasperini ha aggiunto anche qualità nelle alternative, soprattutto con Romero, Lammers e Miranchuk per reggere i tanti impegni.

Ma le chiacchiere vanno via col vento. Basterà attendere qualche ora per ammirare un pallone che rotola ed ascoltare l’inno della Champions League: mai come in quest’occasione avrà il sapore della vita e dello sport che combatte e resiste contro la pandemia.