La figura di Paolo Maldini, l’amore per il Milan e un passato fatto di troppe situazioni poco chiare. I calciatori, però, ancora lo invocano.
Non c’è pagina, nella storia recente del Milan che non riguardi Paolo Maldini. La tracce, per la verità, almeno stando al solo cognome, sono in realtà presenti già da molti anni prima, quando papà Cesare, contribuiva a far conoscere al mondo intero il prestigio e la forza del diavolo rossonero, tra trofei alzati al cielo e prestazioni indimenticabili. Oggi, Paolo, con un passato, breve, da dirigente, rappresenta di fatto quel passato che in molti non riescono ancora a immaginare lontano dai colori rossoneri.
Una vita legata al Milan e ai colori rossoneri, dalle giovanili, vivendo la condizione di potenziale raccomandato, sempre sotto pressione, fino alla prima squadra, della quale diventa l’ultima autentica bandiera. Una storia d’amore, perché d’amore si tratta durata ben venticinque anni, passando per epoche calcistiche che hanno portato quei colori, prima con Sacchi, poi con Capello e Ancelotti, più volte in cima al mondo. 7 scudetti conquistati, 1 Coppa Italia e 5 Superecoppe italiane, 5 tra Coppa Campioni e Champons League, 5 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Mondiale per Club. In pratica tutto quello che un singolo calciatore può vincere con il proprio club a livello nazionale e internazionale, in alcuni casi più e più volte.
Numerosi i record personali detenuti da Paolo Maldini, tutti conquistati con la maglia del Milan. Tra questi, il maggior numero di presenze in rossonero, 902, il maggior numero di presenze in un singolo club, stessa cifra, giocatore più anziano a segnare un gol in una finale di Champons League (36 anni), gol più veloce in una finale di Champions League (51,20 secondi), e infine giocatore più anziano ad aver vinto una finale di Champions League, a 38 anni e 331 giorni. In Nazionale maggiore, alla fine, le presenze saranno ben 126, con 7 resti realizzate. La maglia azzurra, forse, rappresenta il suo unico rimpianto da calciatore, con una finale persa ai Mondiali statunitensi del 1994, e agli Europei del 2000 in Belgio e Olanda. Sempre ai Mondiali di Calcio, poi, un terzo posto nella competizione disputata in Italia nel 1990.
Negli ultimi anni, poi, Paolo Maldini è stato protagonista, da direttore dell’area tecnica, dell’ultimo scudetto conquistato dal Milan, conquistato nel 2022. L’anno successivo, però, nonostante gli ottimi risultati raggiunti nel corso degli anni precedenti, la nuova proprietà, nel frattempo subentrata a Eliott, cessa la collaborazione con lo stesso ex calciatore, tra lo sconcerto degli stessi tifosi rossoneri. Pochi giorni fa, inoltre, Rafael Leao, una delle stelle del Milan di oggi, ha parlato proprio di Maldini nel corso di una intervista rilasciata a Fabio Fazio nel corso della trasmissione tv “Che tempo che fa”:Con Paolo rapporto bellissimo, è stato lui il primo a chiamarmi e mi ha sempre aiutato molto, mi manca e gli devo molto”. Certe storie, insomma, d’amore e di calcio, potrebbero davvero non finire mai.