Panchine, tante parole, troppi nodi e nessuna certezza
Ieri, a scatenare il dibattito, ci ha pensato il Corriere dello Sport, che ha dato per imminente lo sbarco di Sergio Conceiçao sulla panchina del Napoli. Indiscrezione clamorosa, che smentirebbe settimane di rumors che parlavano di un testa a testa tra Allegri e Spalletti, con il toscano in pole. Ad ora, resta un’ipotesi tutta da verificare, ma certo avrebbe dell’incredibile. Come modus operandi ricorda un po’ l’annuncio di José Mourinho sulla panchina della Roma: mesi di toto-nomi, e alla fine nessuno sapeva realmente qualcosa.
Il bello del calciomercato. Dove tra realtà e narrazione c’è un crepaccio, ossia tutto ciò che non filtra dalle società. Senza mai dimenticare che una cosa è un contatto, altra una trattativa, altra ancora un contratto firmato. Ecco perché, alla fine, hanno tutti – in parte – ragione. Non è così incredibile che De Laurentiis possa aver contattato Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri e Luciano Spalletti, magari in ottica Champions League, per poi virare sul tecnico portoghese. Allo stesso modo, è lecito immaginare che contatti tra Andrea Agnelli e Andrea Pirlo, nelle ultime ore, ci siano effettivamente stati. Difficile però sapere cosa si sono detti. Il maestro, che ha salvato in corner la sua prima stagione alla guida dei bianconeri, non è stato ancora ufficialmente confermato.
Anche in ottica bianconera, il nome di Allegri, che sembra non essersene mai andato da Vinovo, è un’ipotesi reale. Sarebbe un ritorno che farebbe piacere a molti, in società, un po’ meno a Paratici, che in quel caso potrebbe lasciare. Con buona pace di Pirlo, che dopo una stagione alla guida del club più esigente d’Italia avrebbe paradossalmente più difficoltà di tanti altri a trovare un’alternativa. Nubi, ma non così fosche, si annidano anche sopra il cielo nerazzurro dell’Inter campione d’Italia. Oggi il colloquio, rimandato e attesissimo, tra Conte e Zhang dirà qualcosa di più, se non tutto, sul futuro dell’Inter.
Altra situazione ingarbugliatissima è quella che ruota intorno a Gennaro Gattuso. Messo alla porta, con un tweet, da Aurelio De Laurentiis, è la prima scelta di Rocco Commisso per la Fiorentina. L’accordo con i Viola, ad un passo appena tre settimane fa, è saltato dopo la tesissima sfida di campionato. Pradè sta provando a ricucire, per non lasciare nulla di intentato: è lui, più di Paulo Fonseca, la prima scelta della Fiorentina. Per Gattuso, l’altra opzione, caldissima, è la Lazio. Oltre a Commisso, piace molto anche a Claudio Lotito, che domani incontrerà Simone Inzaghi. La proposta di rinnovo c’è, ed è stato lo stesso tecnico biancoceleste, due mesi fa, ad ammetterlo. Quello che manca, forse, è la forza di continuare insieme, chiudere un ciclo e trovare stimoli ed energie per aprirne un altro.
E poi ci sono tutte le altre, perché l’Udinese, come scritto ha salutato Gotti e corteggia Paolo Zanetti del Venezia. Ivan Juric deve scegliere se seppellire l’ascia di guerra e restare al Verona o se accettare la proposta e il progetto di Cairo e andare al Torino. E poi il Sassuolo, che ha salutato De Zerbi e ora potrebbe ripartire da Di Francesco. Ipotesi romantica, un po’ come l’eventuale ritorno di Giampaolo alla Sampdoria, o quello di Ranieri al Cagliari, dove comunque Semplici ha le sue carte da giocarsi. Tante, tante ipotesi e, per ora, nessuna certezza reale.