Pallotta: “Senza FPF saremmo stati da vertice. Indagini su Juve fanno pensare…”
E’ tornato a parlare l’ex plenipotenziario della Roma James Pallotta, predecessore di Dan Friedkin. Lo ha fatto in un’intervista alla radio statunitense SiriusFM. Un Pallotta a 360 gradi che ha ripercorso gli anni di gestione nella capitale, non risparmiando qualche stoccata alla Juventus e al sistema del Fair Play Finanziario. Non manca neppure una menzione ad un eventuale ritorno nel mondo del calcio. Ecco le sue parole, riportate da Il Tempo.
James Pallotta torna a parlare: “Con me la Roma era al vertice, ma la Juventus faceva dei giochini… ” #asroma #iltempoquotidiano https://t.co/b5OjzbML4t pic.twitter.com/rk83f5KVr0
— IL TEMPO (@tempoweb) February 25, 2022
James Pallotta a 360 gradi
Sulla Roma e il percorso sviluppato
“Abbiamo fatto delle cose interessanti a Roma, altre di cui sono meno contento. Mi piacerebbe che, quello che abbiamo costruito come club, venisse portato avanti per fare bene. Ovviamente vorrei vedere la squadra andare bene, sembra che ci sia ancora del lavoro da fare in campo e anche altri aspetti da sistemare, quindi non sono contento di vederli all’8° posto in classifica ma spero che lo capiscano. Molti dimenticano che dal 2012 al 2020, per nove anni, nessun’altra squadra a parte la Juventus ha vinto il campionato. Nove anni consecutivi in cui il club più ricco d’Italia ha dominato. Nonostante tutto questo, siamo arrivati secondi per tre volte e terzi in altre due stagioni, oltre a raggiungere la semifinale di Champions League. Questo è probabilmente un andamento migliore rispetto qualsiasi altra rivale che abbiamo sfidato in Italia al di fuori della Juventus”.
Il valore di quella Roma e il Fair Play Finanziario
“Guardo alla squadra che avevamo messo insieme e, francamente, penso che se non fosse stato per il Fair Play Finanziario che ci ha costretto a dover vendere dei giocatori, quella Roma sarebbe al primo posto oggi. Nel corso degli anni abbiamo avuto Salah, Alisson, Nainggolan, Dzeko, Pjanic, Strootman, Paredes, Emerson Palmieri, Manolas, Benatia, Marquinhos. Walter Sabatini ha fatto un lavoro incredibile nello scovare talenti prima degli altri e sfortunatamente il modo in cui funziona il mondo del calcio è semplicemente la dura realtà della vita quando non sei uno dei club più ricchi al mondo. Le grandi squadre sono riuscite a farla franca con ogni genere di cose. I proprietari possono ottenere tutto. Quando noi generavamo circa 200 milioni di euro di ricavi, Real Madrid o Barcellona o altri club che volevano i nostri giocatori, avevano 800 o 900 milioni di entrate”.
Sulla Juventus
“Pensavo che la Juventus fosse la squadra più forte degli ultimi nove anni, ma ora, quando guardi alle indagini in corso, inizio a metterlo in dubbio. Avevano il loro stadio e più del doppio dei nostri ricavi, ogni volta che avevamo un buon giocatore in rosa dovevamo preoccuparci se sarebbe arrivata la Juve a prenderselo. Lo hanno fatto con il Napoli, il Milan, lo hanno fatto con noi con Pjanic, e lo hanno appena fatto con la Fiorentina. Ma poi vedi le indagini in corso (sulle plusvalenze, ndr), non sappiamo cosa ne verrà fuori, ma sembra chiaro che la Juventus potrebbe aver fatto qualche “giochino” con il calciomercato”.
Un eventuale ritorno
“Può essere, potrei tornare. Eravamo soli in Serie A ed è stato davvero difficile, c’erano diverse fazioni e ognuna andava in una direzione diversa. È interessante quello che sta succedendo ora. Noi stiamo mettendo insieme un consistente fondo sportivo per fare cose interessanti nello sport e siamo proprio all’inizio del processo, ma penso che ci siano ancora alcune opportunità interessanti in Italia, situazioni particolari di cui non voglio parlare in questo momento, ma vedremo”.