Palladino perde i pezzi e rischia anche grosso | Alla Fiorentina tira una brutta area e aleggia un’ombra
Lo scialbo pari con l’Empoli non fa altro che aumentare i mugugni che da tempo rimbombano a Firenze su Palladino. Spunta il sostituto.
Il tempo passa, la Fiorentina non convince, Raffaele Palladino continua a ricevere critiche e non svolta. Una storia che va avanti da qualche mese, senza che via siano grandi cambiamenti. Il successo made in Gudmunsson contro la Lazio in rimonta, sembrava uno switch. Ma così non è stato.
Lo scialbo pari nel derby contro l’Empoli non ha fatto altro che aumentare i mugugni della tifoseria viola nei confronti di un allenatore mai veramente amato. Non per colpa di Palladino, questo va detto. Ai tifosi non è piaciuta l’era post Italiano sin dall’inizio.
La perdita di un intero centrocampo e degli idoli come Bonaventura e Milenkovic non era piaciuta sin dall’inizio, i risultati – non del tutto sufficienti, con un solo successo all’attivo – non hanno fatto che aumentare i malumori.
Ci si sono messi pure gli indisponibili a destabilizzare l’allenatore viola. L’ex Monza deve fare di necessità, virtù: continuando a inventarsi qualcosa fuori dall’ordinario. Sì, perché della batteria dei cinque difensori centrali di ruolo a sua disposizione, il tecnico toscano potrà contare solamente su due nomi.
Non ne va bene una
Per il debutto nella fase a gironi di Conference League contro i gallesi dei New Saints, Palladino ha i giocatori contati in difesa: sono out Ranieri, Comuzzo e Martinez Quarta, tutti e tre squalificati nell’agonica trasferta ungherese della Fiorentina nei preliminari, un return match vinto soltanto ai rigori contro la sconosciuta Academika Puskas.
Ma c’è qualcosa che dovrebbe preoccupare ancora di più Raffaele Palladino, a cui finora non ne è andata bene una. L’ombra di un allenatore che a Firenze andrebbe di corsa, che per i tifosi è quello giusto per allenare la Viola.
Il candidato forte
“Sono disponibile per progetti intriganti, non ho preclusioni, non cerco la Champions a tutti i costi”. Così Maurizio Sarri questa estate, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco il passaggio importante, chissà se profetico: “L’unico modo per andare a lavorare a Firenze sarebbe andare al Viola Park, suonare e vedere se qualcuno apre”. Ciò che era nato come uno scherzo, potrebbe diventare realtà. La posizione di Palladino non è sicura, Sarri è ben voluto dalla tifoseria e sta avendo sempre più consensi.
I primi rumors sul candidato forte alla panchina della Fiorentina se dovesse precipitare la situazione di Raffaele Palladino, già ci sono. E la sosta s’avvicina, tradizionalmente il momento in cui chi vuole cambiare, lo fa. Poche carte da giocarsi per l’allenatore della Viola. Servono risultati subito, altrimenti è la Fiorentina che chiamerà Sarri, senza aspettare che bussi al Viola Park.