Tempi duri e turbolenti per tifare Valencia. La squadra spagnola sembra mai come quest’anno a rischio di allontanarsi dagli standard di classifica altolocata ai quali aveva abituato i tifosi negli ultimi anni.
Un declino che mette sotto la lente di ingrandimento la dirigenza, tutt’altro che immune da colpe. Principale motivo della frustrazione dei tifosi è l’ultima sessione di mercato, che dalle parti del Mestalla si è tradotta in una svendita di molte stelle della squadra.
Lasciati partire Rodrigo e Ferran Torres in direzione Premier, il colpo choc è stato il doppio addio a Francis Coquelin e soprattutto al capitano Dani Parejo, passati ai rivali del Villareal per appena 6,5 milioni in due. Ultime, ma non meno importanti, le cessioni di Piccini (Atalanta) e Garay (svincolato).
E su una torta del genere non può mancare la ciliegina. Nemmeno il tempo di parlare, pochi giorni fa, del caso Kondogbia, che l’ex Inter si accinge a trasferirsi a Madrid, dove l’Atletico lo sta per fare arrivare come sostituto di Partey. La dinamica è la stessa utilizzata dal Barcellona per soffiare Braithwaite al Leganes nella scorsa stagione. Una regola tutta “made in Liga” che spesso finisce per giocare a favore delle big.
Gli ingressi a contrastare queste uscite? Esattamente zero, eccezion fatta per alcuni ritorni da prestiti e promozioni di giocatori della Primavera.
Si arriva dunque alla partita con il Getafe di domenica, con i Pipistrelli che schierano dal primo minuto due canterani, Hugo Guillamon in difesa e Yunus Musah come ala. È quest’ultimo a segnare il suo nome nella storia del Valencia.
È il ventesimo del primo tempo quando parte in contropiede palla al piede dalla propria trequarti. I difensori del Getafe non riescono a rinvenire su di lui, così si invola verso la porta di Soria, che trafigge in uscita. L’inglese diventa il secondo più giovane marcatore nella storia del club, il primo minorenne dopo quasi ottant’anni.
Ma la partita, come esige il copione di un’annata da capogiro, riserva ancora tante emozioni. Nel finale infatti il Getafe riesce a rinvenire, e fra 87′ e 94′ ribalta completamente la partita, mentre gli animi in campo iniziano a surriscaldarsi. È passato il 95′ quando il Valencia riesce ad ottenere un calcio di rigore. Scoppia la bufera, mentre Carlos Soler fa suo il pallone e lo custodisce finché non si placano le acque (due espulsi e tredici gialli il conto a fine partita). Quando la trasformazione dal dischetto segna il definitivo 2-2 si è arrivati al centesimo minuto di gioco.
Settimana prossima al Mestalla arriva il Real Madrid, reduce dal poker all’Huesca. Un altro biglietto da visita di una stagione che rischia di mettere a dura prova le coronarie dei tifosi valenciani.