Serie A

Odi et Amo: contraddizioni in seno al popolo granata

Quella granata è una di quelle tifoserie che ha un legame viscerale con la maglia che ama e difende. Alti e bassi, momenti storici d’oro e tragedie, tutto ciò ha permesso che si sviluppasse un affetto così forte, carnale, nei confronti del club. Quella di oggi, però, è una situazione particolare, contraddittoria, dove l’amore si trasforma in odio, in un turbinio di emozioni che avvolge la tifoseria del Torino. La serata di ieri, ne è stata esempio.

Ad un’ora e mezza dal fischio d’inizio della partita contro l’Udinese, la tradizionale sfilata dei pullman, che accompagnano calciatori e staff nella pancia del Grande Torino. Ad attendere il mezzo granata, un gruppo di tifosi che ha srotolato alcuni striscioni e messo in atto una contestazione nei confronti della società. Il casus belli è la mancata concessione, da parte del Torino, degli spazi del Filadelfia per festeggiare il compleanno del club. Ma parliamo di una contestazione, quella contro Cairo, che va avanti da anni e che ha diverse motivazioni: dai risultati sportivi, alla gestione degli impianti. Contestazione che continua anche all’interno, quando partono dei cori indirizzati al patron del Torino, invitato calorosamente ad andarsene. Odi…

Et Amo… È innegabile il fatto che, all’interno dell’ambiente granata, si respiri un’aria diversa rispetto alle passate stagioni. C’è un rinnovato entusiasmo e la connessione con squadra e allenatore è totale. Nel corso dei 90′ la Curva Maratona non fa mancare il suo apporto; i cori ad personam sono per Juric – che risponde subito con un saluto -, e per il Gallo Belotti, sostenuto, amato e incoraggiato, in un momento per lui non semplice. A fine partita, l’ultimo abbraccio, con la squadra che corre sotto il settore popolare e le maglie regalate ai bambini della scuola calcio granata.

Plasticamente, questa faglia interna alla tifoseria granata sembra essere rappresentata all’interno dello stadio. Pochi, i tifosi presenti. Passando con lo sguardo dalla Maratona alla Primavera, si passa dalla passione alla desolazione, con un impianto semivuoto, nonostante le prestazioni della squadra quest’anno.

Insomma, la sensazione è che Juric, il suo carisma e la sua mano sulla squadra, abbiano riportato entusiasmo nel popolo granata. Entusiasmo che, però, risente delle questioni aperte tra tifoseria e dirigenza. Odi et Amo, in una spirale che, ad oggi, sembra impossibile da spezzare.

Share
Published by
Marco Amato