Nuovo San Siro, ottimismo di Scaroni e stop della politica
La questione nuovo San Siro non prosegue nel modo sperato dai due club milanesi. Solo pochi giorni fa il presidente dl Milan Paolo Scaroni aveva affermato: “Io credo che il primo mattone lo metteremo presto. Verso metà dell’anno prossimo potremo dare inizio ai lavori“. Un annuncio positivo che però non aveva considerato il responso della politica milanese.
Nuovo San Siro, le parole di Scaroni sono “dichiarazioni di marketing”
La risposta non si è infatti fatta attendere. Bruno Ceccarelli, presidente della commissione urbanistica milanese ha infatti chiamato l’intervento del patron rossonero:“Una dichiarazione di marketing“. Poche certezze al momento, una di queste lo studio di fattibilità e il nuovo piano economico finanziario consegnato al Comune da Inter e Milan. Secondo quanto comunicato dalle due società il fascicolo conterrebbe la ridefinizione del progetto di San Siro, tutto seguendo i 16 punti approvati dal Consiglio comunale un anno fa. Punti che prevedono “un’area pedonale pari a circa 220 mila mq, con verde pubblico raddoppiato da 56 mila a 106 mila mq” e soprattutto “una significativa riduzione delle volumetrie accessorie rispetto alla proposta iniziale, equivalenti a un indice edificatorio di 0,51 mq/mq”.
Tempistiche diverse
Un pensiero condiviso anche da altri membri della politica milanese come Alessandro De Chirico, consigliere di FI, tra l’altro uno tra i sostenitori del progetto del nuovo stadio, vedendo nell’operazione una grande opportunità. “Non credo che voteremo in questo mandato salvo due condizioni: la proroga della consiliatura sino all’autunno 2021 oppure la decisione di Sala di non ricandidarsi che gli lascerebbe maggiore libertà. Si si dovesse votare oggi i numeri sarebbero incerti”. Le sue più recenti parole.