Premier League, stop agli abbracci in campo. Le reazioni
I numerosi casi di Coronavirus emersi nelle ultime settimane hanno allarmato la Premier League. Tra partite rinviate, squadre dimezzate dalle assenze e centri sportivi chiusi, l’unica soluzione per proseguire il massimo campionato inglese è di adottare misure più stringenti in grado di circoscrivere il contagio. La EFL ha rafforzato i protocolli anti-Covid invitando calciatori e allenatori a non tenere comportamenti pericolosi in campo: l’accorgimento principale riguarda le strette di mano e gli abbracci durante le celebrazioni dei gol.
Preoccupazione espresse anche dal Governo: “Alcune delle scene che abbiamo visto sono state senza cervello e hanno trasmesso un messaggio terribile”, ha detto Julian Knight, presidente del Comitato ristretto della Camera dei Comuni. L’intenzione è quella di evitare la sospensione della Premier League e garantire il regolare svolgimento delle partite da qui alla fine della stagione sportiva.
Premier League 2020/21: le prime risposte alle nuove norme
La richiesta è partita da Nigel Huddleston, ministro dello sport inglese, che ha ricordato ai calciatori di rispettare le rigide regole anti-Coronavirus: “Tutti nel paese hanno dovuto cambiare il modo in cui interagiscono con le persone e il modo di lavorare. I calciatori non fanno eccezione. Esistono linee guida Covid-secure per il calcio. I calciatori devono seguirle”, ha concluso in un post pubblicato su Twitter.
Everyone in the country has had to change the way they interact with people and ways of working. Footballers are no exception.
Covid secure guidelines exist for football. Footballers must follow them and football authorities enforce them – strictly.https://t.co/wDbzQunHy1 pic.twitter.com/W3S30m85LH
— Nigel Huddleston MP #StayAtHome (@HuddlestonNigel) January 13, 2021
Questo il commento di Pep Guardiola, allenatore del Manchester City: “Rispetto i protocolli della Premier League. Capisco perfettamente cosa stanno cercando di fare. Ma il momento in cui segna un gol e un ragazzo corre e gli altri non vanno a festeggiare con lui, è strano. Siamo stati testati forse cinque o sei volte negli ultimi 10 giorni. Tutti sono negativi. Siamo all’aperto dove il virus è meno aggressivo. Seguiremo quello che dice la Premier League ma non so se riusciremo a farlo”.
Immediato il commento di Carlo Ancelotti, ora sulla panchina dell’Everton: “Dobbiamo essere uniti e severi nel seguire il protocollo. Se la Premier League dice di non festeggiare i gol, che non ci si può abbracciare, noi seguiremo le regole. Oppure, possiamo anche smettere di segnare. Cosa ne pensate? Se non fai gol non festeggi”.