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Nostalgia canaglia, Klopp non può stare senza campo | Lo hanno convinto e lui ha detto sì

Aveva detto basta Jurgen Klopp dove l’esperienza a Liverpool. Ma la nostalgia è canaglia e l’allenatore di Stoccarda torna in pista.

È durato quasi un anno fuori da quel mondo di cui ne ha fatto parte e a cui tanto ha dato. In molti hanno provato a convincere Jurgen Klopp che uno come lui non poteva stare lontano dal calcio. Il primo è stato il Bayern Monaco.

All’indomani della rottura totale con Thomas Tuchel e una volta che lo stesso Jurgen Klopp aveva ufficializzato la fine della sua era a Liverpool, il nome del manager dello Stoccarda era il primo della lista per il club bavarese.

Impossibile fargli cambiare idea, così il Bayern si è rivolto altrove e dopo tanto peregrinare è arrivato Vincent Kompany. Non è andata male, comunque, agli ex campioni di Germania, tornati spumeggianti ma soprattutto competitivi, sia in Bundesliga sia in Champions League.

Così è stata la federazione tedesca ad avvicinarsi a Klopp, soprattutto dopo il fiasco nell’Europeo casalingo, usciti tra mille polemiche e rimpianti ai quarti di finale contro quella Spagna che di lì a breve avrebbe conquistato nuovamente il trono continentale. Neanche lei era riuscita a fargli cambiare idea.

Il paradiso all’improvviso

Quando tutti avevano perse le speranze, quando in molti stavano credendo davvero l’uscita di scena di uno degli allenatori più influenti del nuovo millennio, ecco la svolta che nessuno di aspettava. Jurgen Klopp ha detto sì a un nuovo progetto.

Lo ha convinto il Lipsia. O meglio la Red Bull. Ancora qualche mese di pausa s’è preso, perché il suo nuovo incarico partirà con l’anno nuovo. Ma già sapere che c’è qualcuno che gli ha fatto tornare la voglia, è qualcosa di incredibile, come testimoniato dal tam tam mediatico di questi giorni.

Jurgen Klopp e l’ultima partita in Europa contro l’Atalanta – ansa – calcioinpillole.com

Il nuovo incarico

Jurgen Klopp sarà il nuovo Global Head of Soccer della società fondata dal compianto Dietrich Mateschitz. Il che vuol dire non una, ma tante squadre di calcio da seguire nell’universo Red Bull: dal Lipsia (ovviamente) al Salisburgo in Austria, passando per il New York e per i giapponesi dell’Omiya Ardija, ma anche dei brasiliani del Bragantino.

Red Bull ha intenzione di espandersi, ovvio, e chi meglio di un allenatore che ha fatto la storia di questo sport, può aiutarli? La mossa di Oliver Mintzlaff, pupillo di Mateschitz, è andata a segno: Klopp non siederà in nessuna panchina, porterà esperienza e conoscenza per migliorare la struttura delle varie squadre di calcio, made in Red Bull. Sarà il referente degli allenatori: l’allenatore degli allenatori.

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Published by
Giulio Curto