Non solo fantacalcio: ecco chi è Lisa Offside

Photo by: Lisa Offside - YouTube

Partita dalla sua ‘stanzetta’, come lei ci descrive, Lisa Offside è una delle content creator più in voga dell’ultimo periodo. Con una community di più di 120mila persone su Instagram, altrettante su TikTok e 50mila su YouTube, Lisa crea contenuti video relativi al Fantacalcio. Un successo meritato, il suo, per via della sua impeccabile capacità comunicativa e per la bravura nell’unire competenza e praticità in pochi frame. Nel corso dell’evento Funtacalcio abbiamo avuto il piacere di scambiarci due chiacchiere. L’obiettivo? Parlare il meno possibile di fantacalcio, ma scoprire chi è Lisa Offside, o meglio dire, Lisa.

“Mi sono trovata a un bivio quando ho finito l’Università di Economia e Management…non sapevo se fare la specialistica. Lavoravo in banca, ma avevo capito che non era “il mio”. Volevo iniziare a integrare i numeri al calcio. Il mio primo video l’ho fatto proprio per aumentare il pubblico; avevo inviato il curriculum ad un sacco di società, sia di Serie A che di Serie B, ma non mi aveva risposto nessuno. Mi son detta: ‘provo a mettere un video su YouTube, magari mi si aprono delle porte’…e qualche porta si è aperta”.

Chi è Lisa Offside: 10 domande per conoscerla meglio

Photo by: Funtacalcio.it

Perché hai iniziato parlando di fantacalcio?

“Ho iniziato col fantacalcio perché era quel periodo (dell’asta, ndr.), avevo fatto la mia rosa e ci ho fatto l’autoanalisi. All’inizio il video aveva poche visualizzazioni, poi dopo due o tre settimane sono arrivate le prime. Arrivò anche il commento di CarmySpecial (noto youtuber, ndr.) e mi caricò tantissimo. Ho fatto i primi numeri, qualche collaborazione con altri creator, poi da cosa nasce cosa…”.

C’è un momento nel quale ti sei resa conto che il tuo divertimento stava diventando un vero e proprio lavoro?

“Quello di partire dal niente, avere un’idea e concretizzarla è sempre stato un hobby. I momenti che, a parer mio, mi hanno fatto svoltare sono due. Il primo è quando mi ha scritto una pagina Instagram molto grande e mi ha chiesto di diventare il loro volto. Loro avevano oltre un milione di followers, e io dalla mia stanzetta mi sono detta: ‘qualcosa si può costruire’. La seconda volta è stata quando la mia attuale agenzia mi ha proposto di lasciare il mio lavoro in banca per provare a costruire qualcosa di molto serio assieme. Lì non era più solo un’idea, ma un vero e proprio viaggio. Se mi ha fatto paura questo ‘salto’? Se ci ripenso ora sì, ma in quel momento ero talmente convinta che non ne avevo, forse adesso non lo farei neanche. In quel momento ero sicura che il lavoro in banca non fosse il mio, avevo appena finito gli studi e non avevo grossi impegni economici. Adesso se dovessi buttare via due anni della mia vita mi peserebbe”.

La vita ti è cambiata dal punto di vista professionale, ma anche privato. Ci sono cose che ora fai con più difficoltà o trascuri per via del tuo lavoro?

“Partiamo dal presupposto che quando qualcuno mi ferma per strada sono solo felice. Sicuramente facendo della mia passione il mio lavoro, quest’ultimo qualcosa ti toglie, come la possibilità di andare allo stadio in tranquillità, o magari di vedermi la partita senza avere l’ansia di dover far uscire un contenuto social che piaccia. Prima l’esperienza di una partita era solo un modo per svagarti, ora inizia ad essere un momento lavorativo a tutti gli effetti…ma non mi sto lamentando! Ho sicuramente meno momenti per svagarmi nella mia vita. A cosa rinuncio? Di uscite da “vita privata” ne ho davvero poche, perché spesso sono in giro, o faccio orari diversi. I miei amici mi dicono che non ci sono mai (ride, ndr)…mia mamma mi dice ‘quando torni a casa?’. È sicuramente più complicato gestire vita privata e lavoro. A me per ora, però, sta bene così”.

Come ti sei avvicinata al calcio? Ricordi un episodio in particolare che ti ha fatto avvicinare a questo sport?

“In famiglia da me nessuno segue il calcio, neanche mio papà o mio fratello. Il primo ricordo nitido che ho è quando abbiamo vinto il Mondiale nel 2006, è stata la notte più bella della mia vita. Da lì ho iniziato a seguire il calcio più assiduamente. L’unico in famiglia che seguiva il calcio era mio nonno”.

Ci sono altri sport che ti appassionano oltre il calcio?

“Assolutamente sì. Io ho giocato a calcio, tennis e pallavolo. Ho passato tre anni della mia vita col tennis: accendevo sempre la TV e lo guardavo. Mi piace molto la pallavolo anche se la seguo meno rispetto al tennis, poi bene o male tutti gli sport mi piacciono…e me la cavo abbastanza bene!”.

Il movimento calcistico femminile in Italia e le differenze con quello maschile

“Il movimento calcistico femminile in Italia è in grande crescita. Qualche anno fa il livello era molto più basso. Ora hanno iniziato a fare degli investimenti importanti e dal punto di vista del gioco si vede. Non nascondo che non lo seguo quanto il calcio maschile, probabilmente perché non mi appassiona come quest’ultimo. Il livello è sicuramente più basso, ma posso dire che sono andata a vedere la finale di Champions Femminile (Lione-Barcellona, ndr) ed è stata proprio una bella partita, piacevole da vedere…e lo dico per tutti gli amici maschi! Il livello era alto, anche se, sicuramente, in alcuni ruoli la differenza è rimarcata, per esempio la porta, dove facciamo più fatica. A livello di atteggiamento posso dire che non ci sono simulazioni, anzi. Il calcio maschile, invece, da questo punto di vista sta peggiorando”.

Quali sono i tuoi hobby a telecamere spente?

“Giocare a Padel, a beach volley, e magari anche alla PlayStation”.

Un tuo pregio e un tuo difetto

“Il mio pregio è che sono determinata. Il mio difetto…sono testarda; ma anche lunatica e disordinata”.

Come reagivi e come reagisci ora agli insulti sui social?

“Mi ricordo di certi commenti negativi sotto un post di una pagina social molto famosa con la quale ho collaborato. Io mi dicevo ‘ma chi me lo fa fare’ le prime volte. Poi ho messo sulla bilancia i commenti positivi e quelli negativi, e mi sono accorta che sono sempre nettamente inferiori questi ultimi. Non si può piacere a tutti, l’importante è costruire una community unita. Ad oggi a quelli che mi criticano vedo se rispondere o lasciare stare, ma non mi toccano proprio. A volte rispondo ad alcuni per divertimento e per capire il motivo degli insulti”.

Come ti vedi tra 10 anni dal punto di vista professionale?

“Sicuramente nel mio futuro prossimo voglio rimanere in questo mondo e affermarmi nel ruolo che ho adesso, senza provare a diventare giornalista o conduttrice. Vorrei affermarmi come content creator, e magari cambiare piattaforma. Mi piacerebbe fare format più lunghi e strutturati su YouTube nei prossimi anni. Sicuramente l’obiettivo principale è ampliare la community e avere un bel rapporto con le persone che mi seguono. Ad oggi non ho un lavoro dei sogni. Certamente voglio rimanere nel mondo del calcio”.