‘Non ci facciamo ricattare da nessuno: se ne andasse!’. Bufera Lazio, volano altri stracci! Spogliatoio in frantumi

Igor Tudor

Igor Tudor, allenatore della Lazio - ansa - calcioinpillole

Finito il campionato con un anonimo settimo posto, non le polemiche sul gruppo squadra di Tudor. Un’altra gatta da pelare.

Ora si capisce perché Maurizio Sarri se n’è andato. Non solo per i pessimi risultati di una Lazio passata dal secondo posto della passata stagione a un anonimo settimo posto, la cui qualificazione in Europa League di contentino.

Che tra Matteo Guendouzi e il successore di Sarri, non corresse buon sangue si sapeva sin dai tempi dell’Olympique Marsiglia. Il centrocampista francese mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi quell’allenatore indigesto alla Lazio.

Inevitabile lo scontro anche sulle sponde biancoceleste del Tevere. Tutta da monitorare la situazione, nessuno si sorprenda se il centrocampista francese vincerà il suo braccio di ferro con la società e costringerà Lotito ad assecondare la cessione. Fosse solo lui con il mal di pancia.

I contrasti tra Luis Alberto e la Lazio sono esplosi da un bel po’, da quell’intervista choc che ha fatto infuriare tutti, da Lotito a Fabiani passando soprattutto per i tifosi della Lazio, che ora vedono nel Mago spagnolo il pericolo pubblico numero uno.

Muro a muro

“Sono i tesserati che sono al servizio della società e non il contrario”. Il direttore sportivo biancoceleste, Angelo Fabiani, torna a usare toni forti per un altro “ribelle” di uno spogliatoio laziale sempre più assimilabile a una polveriera.

“Lo scorso anno puntammo su Kamada perché cercavamo un calciatore con le caratteristiche di Luis Alberto che non si era presentato in ritiro e voleva andare via. Sarri diede l’ok e l’entourage pose la condizione di un contratto annuale da ridiscutere poi al 30 maggio”

Kamada
Daichi Kamada, non continuerà nella Lazio nella stagione che verrà – ansa – calcioinpillole

Una dura presa di posizione

Quel 30 maggio è passato, senza che nessuno abbia mosso un dito. Fabiani non l’ha presa bene per niente. “Io non mi faccio ricattare da nessuno – tuona il direttore sportivo biancoceleste – ho detto tranquillamente che non mi interessava discutere di questa ‘estorsione’.

Ciao Kamada, questa la sintesi. Un altro con le valigie pronte. “Può tranquillamente andare via. Questi signori, procuratori e calciatori, devono capire che chi viene alla Lazio deve sposare il progetto e amare la Lazio”. Come Kamada, così Luis Alberto. “Stiamo valutando proprio in questi giorni – chiosa il direttore sportivo della Lazio – la percentuale che lasci la Lazio è molto alta. Sono i tesserati che sono al servizio della società e non il contrario”.