Calcio Estero

Nomi e soprannomi in Premier League: I parte

Nel calcio, come nella vita, esistono i nomi ed esistono i soprannomi. Mentre i nomi sono il biglietto da visita “ufficiale”, quello con cui ci si presenta nelle grandi occasioni, i soprannomi sono qualcosa di intimo, cucito addosso a chi lo porta.
Tra le cinque maggiori Leghe europee di calcio, quella che si distingue nei soprannomi delle sue squadre è senz’altro quella inglese. Improntati al pragmatismo, i soprannomi delle compagini britanniche rispecchiano la cultura dell’intero Paese orientata alla concretezza e alla praticità.

L’origine dei nomi e dei soprannomi è fortemente intrecciata alla storia delle squadre e al contesto sociale in cui sono nate. L’Arsenal, per esempio, è noto anche come la squadra dei Gunners, cioè dei “cannonieri”. La squadra nacque nel 1886 da operai di una fabbrica di armi che riforniva l’Impero Britannico. Il nome che si diedero fu inizialmente Dial Square, Piazza del Quadrante, in riferimento all’orologio solare sopra l’ingresso della fabbrica. Dopo la loro prima partita, il giorno di Natale di quell’anno, si ritrovarono al Royal Oak Pub, vicino alla stazione Woolwich Arsenal. Decisero così di fondere il nome del pub alla topografia e adottarono la denominazione Royal Arsenal. Il soprannome Gunners si riferisce, come intuibile, all’attività della fabbrica.

L’Aston Villa di nomi ne porta due. Aston designa una località che un tempo era un feudo nobiliare. Villa si riferisce, invece, a Villa Cross (cross vuol dire “incrocio”), un incrocio tra tre pedaggi doganali, poi rimossi a fine Ottocento. L’importanza rivestita dalla zona all’epoca in quanto sede di pedaggi diede il nome Villa a tutta l’area circostante. Nel 1865 venne costruita una Chiesa Metodista che prese la denominazione di Aston Villa, perché a metà strada tra la zona di Aston e l’area doganale. Nel 1874 nacque la squadra di calcio che prese il medesimo nome e i suoi atleti venivano chiamati Villans, perché appartenenti a quell’area.

Il soprannome del Brighton & Hove Albion, Seagulls (“gabbiani”), nasce, invece, dai tifosi. La squadra, fondata nel 1897 nella città costiera di Brighton, usava come riferimenti la fauna marittima del posto. La sera della vigilia di Natale del 1975 in un pub dei tifosi del Crystal Palace intonarono il coro Eagles! Eagles! (“aquile”) in supporto ai loro beniamini. I tifosi del Brighton lì presenti risposero con l’urlo che richiamava, appunto, i gabbiani.

Il Burnley è anche noto come i Clarets, “porpora”, per via del colore delle maglie. All’inizio il loro soprannome era un altro, però, in riferimento a un episodio preciso. Il loro stadio, il Turf Moor, fu il primo stadio in cui mise piede un membro della famiglia reale. Nel 1886, infatti, il Principe Alberto Vittorio presenziò all’inaugurazione di un ospedale nella città e andò poi ad assistere a una partita casalinga del Burnley. In seguito a questo venne coniato il soprannome Royalties.

I giocatori del Chelsea ora vengono comunemente indicati come i Blues, con chiarissimo riferimento ai colori sociali. Fino al 1950, però, la squadra era associata al Chelsea Pensioner, un ospedale a Chelsea dove venivano ospitati i veterani di guerra. Per questo il primo soprannome dei Blues fu proprio Pensioners. Fu Ted Drake, ex allenatore del Chelsea nel decennio ’50-60, a usare per la prima volta il termine Blues per designare i suoi calciatori.

Il Crystal Palace nacque nel 1861 come costola della Crystal Palace Company, formata per gestire l’omonimo Palazzo di Cristallo che ospitò l’Esposizione Universale nel 1851. Dal 1875 la squadra abbandonò la disciplina calcistica per danni al campo di cricket, su cui disputava le gare. Nel 1901, però, la FA fece giocare la finale di FA Cup nel complesso dell’Esposizione e gli organizzatori dell’evento decisero di formare una nuova squadra di calcio e lanciarla nel professionismo, raggiunto nel 1905. Oggi i calciatori sono designati come gli Eagles, “le aquile”, ma fino agli anni ’70 venivano soprannominati i Glaziers, cioè “i lucidatori”. L’avvento di Malcolm Allison alla presidenza della società portò un rinnovamento dell’intera immagine della squadra: ispiratosi allo stemma del Benfica, introdusse l’aquila nel logo al posto della raffigurazione del Palazzo.

L’Everton prende sia il nome sia il soprannome dal settore dolciario. Nell’Everton Village c’era un negozio di dolci che vendeva una caramella morbida al gusto di menta dal nome Everton Mints, da cui viene anche il soprannome, Toffees (“caramelle morbide”). Un’altra versione della vicenda vuole che durante le gare casalinghe della squadra di calcio ci fosse sempre una bambina intorno al terreno di gioco che lanciasse queste caramelle ai tifosi. Oggi, infatti, prima di ogni partita al Goodison Park una bambina passeggia lungo il perimetro del campo lanciando Everton Mints sugli spalti.

Il Fulham, squadra che tornerà in questa stagione in Premier League dopo l’ultima annata in Championship, fa parte della ricchissima omonima zona di Londra. I suoi calciatori vengono anche chiamati Cottagers, dal nome dello stadio che ospita le gare casalinghe della squadra. La struttura, un gioiello protetto anche dai Beni Culturali inglesi, si chiama infatti Craven Cottage. Sorge nell’area dove anticamente era presente un’abitazione dal tipico stile britannico, il cottage appunto, appartenuta all’aristrocratico William Craven. All’interno dello stadio c’è, infatti, una struttura simile a un cottage che funge da tribuna d’onore.

Un’altra neopromossa che torna quest’anno nel massimo campionato inglese è il Leeds United. La squadra nacque nel 1919 da un’asta al Metropole Hotel di Leeds in cui erano venduti i calciatori del fallito Leeds City. Il soprannome originario della squadra è Peacocks, “pavoni”, derivante dal terreno di gioco casalingo del Leeds City, l’Old Peacock Ground, che si trovava di fronte a dove oggi sorgono le mura amiche di Elland Road. Voci vogliono, inoltre, che l’ispirazione per il soprannome si debba ai primi colori sociali della squadra, blu reale e giallo. Oggi i calciatori del Leeds vengono più comunemente indicati come gli Whites in riferimento alle odierne maglie bianche.

L’ultima squadra di oggi è quella che non più di quattro anni fa ha fatto sognare ogni appassionato di calcio inglese: il Leicester City. Natia del rugbystico Leicestershire, venne fondata nel 1884 da alcuni studenti con il nome di Leicester Fosse dall’omonima via romana – Fosse Road South – in cui si trovava il loro college. I calciatori divennero così i Fossils, “fossili”, per mera assonanza dei termini. Il nome della formazione rimase invariato fino al 1919 – in quell’anno diventò, appunto, City -, ma il soprannome cambiò nel 1891, quando la squadra si spostò a Filbert Street e prese piede l’espressione Filberts. Negli anni ’40 il tabloid della vicina cittadina di Nottingham, il Nottingham Post, iniziò a suggerire dei soprannomi riferiti all’attività della caccia, molto diffusa nel collinoso Leicestershire. Da quel momento i calciatori del Leicester City saranno conosciuti come i Foxes, ossia “le volpi”.

Share
Published by
Martina Covetti