Nizza-Marsiglia, rissa e invasione di campo: l’OM abbandona la partita
Si sta per chiudere la terza giornata della Ligue 1 con un big match, quello tra Nizza e Marsiglia. L’inseguimento al Paris Saint-Germain continua, ed i padroni di casa stanno superando i marsigliesi per 1-0 grazie alla rete di Kasper Dolberg.
A rovinare il match, però, una invasione di campo dei tifosi e successivamente una rissa tra i giocatori. Partita interrotta a causa del lancio di oggetti nei confronti di Payet, il quale, a sua volta, li ha rilanciati verso i tifosi di casa. A quel punto i tifosi del Nizza hanno tentato – e poi sono riusciti – ad invadere il campo e gli animi tra i giocatori e le panchine si sono surriscaldati notevolmente.
La pop sud toujours aussi conne . Quelle bande d abruti #OGCNOM pic.twitter.com/Whe7QTtOOo
— ogcnice.info (@lateralenissart) August 22, 2021
LA CRONACA
Un ottimo inizio di campionato per il Nizza, quindi, uscito vincente all’Allianz Riviera contro un Marsiglia che ha provato, sin da subito a creare problemi: al 17’ l’ex Roma Cengiz Under tira da distanza ravvicinata, ma Walter Benitez risponde bene e la para. Anche Dimitri Payet impegna il portiere del Nizza al 31’, con una punizione dalla distanza interessante, ma che non porta i suoi frutti. Serve l’arrivo del secondo tempo per il Nizza per sbloccare la partita, al 49’ con Kasper Dolberg: Jorda Lotomba supera con un dribbling un avversario sulla fascia destra, arriva sul fondo, poi pennella al centro dell’area un cross che il 23enne danese finalizza con un colpo di petto ad anticipare l’uscita di Mandanda. A quindici minuti dalla fine, partita sospesa. Dopo una lunga attesa, l’Olympique Marsiglia decide di non ripresentarsi in campo: la decisione sarà un 3-0 a tavolino per il Nizza.
Non ci sta però il Marsiglia. Il presidente dell’OM, Longoria, ha dichiarato: “Non c’erano le condizioni per riprendere in sicurezza e l’arbitro lo sapeva, era d’accordo con noi. La sua decisione era quella di sospendere definitivamente la partita, ma la Ligue ha deciso di rimandarci in campo. Questo non era accettabile e così abbiamo deciso di andare via”.