Nel calcio italiano crescono le proprietà ‘Made in USA’
Nei giorni scorsi il Genoa come già noto, ha comunicato il passaggio di mano al vertice. Preziosi lascia il timone dopo 18 anni, alla holding statunitense 777. Il fondo di investimenti ha annunciato che Preziosi resterà nella società come figura istituzionale. L’annuncio non fa altro che portare l’attenzione ancora una volta, sui cambiamenti che il mondo del calcio italiano sta vivendo. Infatti con i grifoni, salgono a 13 le società italiane con proprietà “straniera” tra Serie A e Serie C (Roma, Milan, Inter, Fiorentina, Spezia, Venezia, Bologna, Spal, Parma, Pisa, Como, Padova e Genoa).
Oltre agli evidenti cambiamenti sotto il punto di vista degli investimenti, i presidenti stranieri stanno indirettamente portando cambiamenti sostanziali, anche sotto il punto di vista della visibilità, dello spettacolo e del gioco che i nostri campionati mettono in scena. Ed allora largo ai giovani calciatori, via con un gioco sviluppato molto più in verticale, meno palleggio e molti più gol realizzati, infatti da mesi sono sempre meno gli 0-0. Molti dei presidenti delle società suddette, sono statunitensi e sono molto attenzionati dalla stampa USA che spesso parla di calcio italiano in prima pagina, motivo questo che spinge i Presidenti a chiedere sempre più spettacolo nel gioco espresso dai propri allenatori. Si sa non c’è americano che non ami lo show.
Che tutto questo sia frutto solo dei cambi al vertice, non è un dato certo, di certo c’è che gli americani in fatto di spettacolo e business ne sanno eccome, non hanno comprato di certo società per non avere dello spettacolo in cambio, ed allora non ci resta che assistere da spettatori intelligenti a questo cambiamento in atto augurandoci buon divertimento!