Nati oggi: Valerio Bacigalupo, il portiere del Grande Torino
Il 12 marzo 1924, a Vado Ligure, in provincia di Savona, nasce Valerio Bacigalupo. La sua è una famiglia numerosissima: in tutto, undici figli, di cui sette fratelli, tutti calciatori, seppure a diversi livelli, e quattro sorelle. In effetti, il primo dei Bacigalupo ad arrivare al grande calcio è il fratello maggiore Manlio, classe 1907. Proprio come Valerio, cresce nel Vado, con cui giocherà prima di vestire le maglie di Andrea Doria, Torino, Genova, Sampierdarenese, Venezia ed Entella. Ecco, la parabola di Valerio Bacigalupo è del tutto simile, solo che inizia qualche anno dopo e, soprattutto, finisce in modo decisamente più drammatico.
Cresciuto, come detto, nel Vado, passa nel 1941, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, al Savona. Quindi al Genova 1893, con cui disputa la Coppa Città di Genova. In quell’anno, con l’Italia divisa in due, occupata a Nord dalle truppe naziste e a Sud dagli americani, il campionato, ovviamente, non si giocò. Al suo posto, una serie di tornei locali, come quello che si trovò ad affrontare il giovane Valerio Bacigalupo. Vi parteciparono cinque squadre, il Genova 1893, il Liguria, una rappresentativa della Marina Nazionale Repubblicana, una selezione della Kriegsmarine (la marina militare tedesca), ed una selezione di giocatori di Sestrese e Rivarolese (chiamata un po’ pomposamente Italia). Alla fine, la spunta il Genova 1893, vincendo l’ultima gara contro il Liguria, e regalandosi, a poche settimane dalla fine della Guerra, una piccola gioia calcistica.
Valerio Bacigalupo firma per il Torino
Una volta deposte le armi, nell’Italia che torna, o tenta di tornare, alla normalità, anche il campionato di calcio riprende presto il suo spazio. Valerio Bacigalupo firma per il Torino, e nella città piemontese andrà a vivere con i compagni Danilo Martelli e Mario Rigamonti in via Nizza, da cui il soprannome “Trio Nizza”. Affiatati in campo e fuori, sono protagonisti delle imprese del Grande Torino, che vincerà quattro scudetti consecutivi, tra il 1946 e il 1949 (più quello del 1943). Per molti, era la squadra più forte del mondo, una storia destinata a finire tragicamente.
Il 4 maggio 1949, l’aereo che stava riportando a casa il Torino da Lisbona, dove aveva disputato una partita amichevole contro il Benfica, si schianta sulla collina di Superga. Nell’impatto, muoiono 31 persone, 27 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio del Fiat G.212 della compagnia aerea ALI. Non si salverà nessuno. Una tragedia che segnerà la fine del Grande Torino: Valerio Bacigalupo muore insieme a 17 suoi compagni, tra cui Valentino Mazzola, Romeo Menti, Franco Ossola. Negli anni successivi, gli verranno intitolati gli stadi di Savona e di Taormina.