Nati Oggi: Tomás Carlovich, l’idolo amato da Maradona

Carlovich

(Photo by STR/AFP via Getty Images)

Il 19 aprile 1946, a Rosario, in Argentina, nasce Tomás Felipe Carlovich, meglio noto come “El Trinche“. Il padre, croato, si era trasferito anni prima per trovare lavoro, stabilendosi a Rosario. Qui, “El Trinche“, soprannome mitologico di cui nessuno sa bene il significato, né che glielo abbia appioppato, inizia a giocare a calcio. Un po’ come tutti i bambini del quartiere e, in effetti, del Paese. Solo che lui lo fa con un talento innato: ha il dono della giocata divertente, del tunnel, del dribbling. Giocherà praticamente tutta la carriera nelle serie minori argentine, vestendo prima la maglia del Rosario Central, poi quella del Central Cordoba e del Colòn di Santa Fe, con cui fa le sue uniche apparizioni nella massima serie argentina.

Il mito di Tomás Carlovich, però, va ben al di là dei suoi – scarsi – successi. A renderlo celebre, il doppio tunnel, avanti e indietro, con cui deliziava i propri tifosi ed umiliava i propri avversari. Basta un aneddoto per capire il talento di cui stiamo parlando. L’ultima amichevole che la Nazionale Argentina gioca prima di volare ai Mondiali del 1974, è contro una rappresentativa di calciatori professionisti nati a Rosario. C’è, ovviamente, anche “El Trinche“, che con la sua squadra a fine primo tempo stava letteralmente umiliando la Nazionale: 3-0. L’allenatore dell’Albiceleste, Vladislao Cap, fu costretto a chiedere al suo collega di sostituire Tomás Carlovich per evitare un passivo ancora peggiore. La partita finì 3-1, ma la storia fece presto il giro del Paese.

Chi ha sempre portato Tomás Carlovich come esempio di genialità e talento, è Diego Armando Maradona, il più grande calciatore argentino di sempre. Quando “Dios” arrivò al Newell’s Old Boys fu definito da un giornalista come “il miglior calciatore della storia del club“. Al che, Maradona ha risposto: “Il miglior calciatore ha già giocato a Rosario, e il suo nome è Carlovich“. Rinnovando, così, un racconto arrivato fino ai giorni nostri. Una storia semplice, con un finale tragico. “El Trinche”, infatti, muore nel maggio del 2020, a 74 anni, in seguito ad un tentativo di furto della sua bicicletta, nella sua Rosario, da cui non si è mai voluto separare.