Il 24 aprile 1962, a Londra, nasce Stuart Pearce, indimenticato terzino della Nazionale inglese degli anni Ottanta e Novanta. Ruvido e agonistico, a volte duro, si guadagna presto il soprannome, forse un filo eccessivo, di Psycho. La sua, in realtà, è una bellissima storia di calcio, che ricorda, in salsa inglese, quella di Moreno Torricelli. Da giovane era stato in prova al Queens Park Rangers, senza guadagnarsi la conferma. In seguito, fu lo stesso Pearce a rifiutare un’offerta dell’Hull City. Certi treni, però, difficilmente passano due volte, e allora a 21 anni si ritrova a giocare nel Wealdstone, club semiprofessionistico.
Stuart Pearce e le sue sgroppate sulla fascia – che spesso si concludono solo nell’area – sono troppo per una categoria così. L’eco delle sue prestazioni arriva fino alle orecchie dell’allenatore del Coventry, Bobby Gould, che ad ottobre del 1983 decide di andare a vederlo dal vivo. Ne rimane folgorato, e presenta all’incredula dirigenza del piccolo Wealdstone un assegno da 30.000 sterline. Per Stuart Pearce, è un’occasione impensabile: la First Division, sfiorata qualche anno prima, diventa realtà. Al vertice del calcio inglese, dimostra di saperci stare eccome. Gioca due stagioni da titolare con il Coventry che gli spalancano le porte di un club storico come il Nottingham Forrest.
Qui, Stuart Pearce resterà dal 1985 al 1997, diventando una bandiera dei Reds, con cui vince due Coppa di Lega. Nelle ultime due stagioni sarà anche l’allenatore del Nottingham Forrest, prima di trasferirsi al Newcastle. Tra il 1987 e il 1999 veste per 78 volte la maglia della Nazionale inglese, segnando 5 reti. Ai Mondiali in Italia del 1990 è tra i titolari inamovibili dell’Inghilterra che arriva fino alla semifinale, superata dalla Germania solo ai calci di rigore. Lo stesso destino, alla Nazionale Inglese, capiterà in sorte sei anni più tardi, agli Europei casalinghi del 1996.
Nel 1999 passa al West Ham, dove rimane per due stagioni, ma l’ultima maglia che indossa è quella del Manchester City, dal 2001 al 2003, quando lascia, a 41 anni, il calcio professionistico. Stuart Pearce inizia quindi una lunga carriera da allenatore, che l’ha riportato, nel ruolo di vice, al West Ham, giusto qualche mese fa. Nel 2013, invece, si è regalato un’ultima presenza in campo, con il Longford AFC, nei bassifondi del calcio inglese, definita “la peggior squadra d’Inghilterra“.