Il 2 giugno 1988 a Buenos Aires nasceva Sergio Aguero, da pochissimo neoacquisto del Barcellona. Il centravanti argentino, detto “el Kun” – per la somiglianza con il personaggio del cartone animato ‘Kum Kum il cavernicolo’ – è stato per anni il terminale d’attacco del Manchester City. Con i Citizens infatti è recordmen per numero di gol (260), ed è miglior realizzatore straniero della storia della Premier League (184). Esordiente giovanissimo con la maglia dell’Estudientes ad appena 15 anni e 35 giorni, Aguero nasce come seconda punta. Negli anni evolve come un centravanti atipico, brevilineo e capace di operare senza lasciare punti di riferimento agli avversari. La combinazione di tecnica, rapidità e potenza ne ha fatto uno dei migliori attaccanti in circolazione negli anni 2010.
La carriera di Aguero parte dalle giovanili dell’Independiente, formazione argentina con cui debutta in Primera Division a luglio del 2003, diventando il più giovane calciatore ad esordire nel massimo campionato del suo Paese nell’era professionistica. Il precedente detentore di tale record era Diego Armando Maradona.
Nell’estate del 2006 passa all’Atletico Madrid per 25 milioni di euro. Con i Colchoneros gioca cinque stagioni, e nella seconda con 19 reti si impone come talento in ascesa nel panorama calcistico. Con l’Atletico, vince l’Europa League nella stagione 2009-2010 e la Supercoppa Europa 2010, battendo in finale l’Inter del triplete.
Nel 2011 Aguero sbarca al Manchester City per 45 milioni di euro, con un contratto record da 200mila euro a settimana. È l’inizio di un ciclo importante che lo porta a vincere la Premier League, che mancava al club allenato da Roberto Mancini da 44 anni. Seguono altre quattro Premier, tre Community Shield, una Coppa d’Inghilterra e sei Coppe di Lega inglesi. Manca al suo palmares la Champions League, solo sfiorata pochi giorni fa nella finale persa contro il Chelsea.
In nazionale, Aguero vanta un oro Olimpico nel 2008 e due trionfi ai mondiali u-20, nel 2005 e nel 2007. In particolare, in quest’ultimo si impose come capocannoniere e e miglior giocatore del torneo. Nel settembre 2006 esordisce con la nazionale maggiore, con la quale ad oggi ha totalizzato 97 presenze e 42 reti. Tuttavia, poche le soddisfazioni con l’albiceleste dopo le vittorie giovanili. Perde la finale dei Mondiali di Brasile 2014, quelle di Copa America del 2015 e del 2016 e non va oltre il terzo posto nella stessa competizione nel 2019.