Un terzo posto al Mondiale del 2002, per una carriera che – tra le file della Turchia – può essere considerata quasi leggendaria. Rustu Reçber, nato il 10 maggio 1973, è stato il portiere della squadra dell’anno UEFA nel 2002, nel 2003 la FIFA l’ha premiato col titolo di miglior estremo difensore del mondo mentre nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della federazione.
Portiere esplosivo, dai grandi riflessi e dallo spiccato carisma, aveva due curiosi tratti peculiari che lo rendevano subito riconoscibile al grande pubblico. Un lungo codino di capelli, e l’abitudine a pitturarsi di nero gli zigomi, per evitare il riverbero dei riflettori. Un guerriero indiano sulle sponde del Bosforo. Sponde che Rustu salutò dopo nove anni passati tra i pali del Fenerbahçe quando, nel 2003, accettò l’offerta del Barcelona. L’esperienza in Catalogna fu tutt’altro che esaltante. Perso il ballottaggio con il giovane Victor Valdes, totalizzò appena quattro gare nella Liga, più tre apparizioni nella vecchia Coppa Uefa.
Poi il ritorno al Fenerbahçe per non perdere la Nazionale in vista di Euro 2004, dove la Turchia non approdò perdendo a sorpresa lo spareggio contro la Lituania. Chiude la carriera nel 2012 tra i pali del Besiktas. Complessivamente, nella Coppa del Mondo, Rustu ha collezionato sette presenze – tutte nel 2002 – incassando sei reti. Per Rustu, nella selezione nazionale, anche un bronzo nella Confederations Cup del 2003 e l’avventura chiusa in semifinale a Euro 2008. Sempre nel 2012, la sua ultima passerella con la maglia della Turchia, nell’amichevole contro la Finlandia.
Rustu lo scorso anno è stato fra i tanti ad aver contratto il Covid-19, finendo in gravi condizioni ricoverato per complicanze polmonari. Dopo quindici giorni di terapia intensiva, è stato dimesso e ha ringraziato i medici per l’impegno verso di lui, menzionando anche i messaggi di solidarietà da molti suoi ex compagni del Barcelona.