Nati Oggi: Philipp Lahm, il “Wireless” della Baviera
Da Monaco a Monaco
L’11 novembre 1983, a Monaco di Baviera, nasce Philipp Lahm, che negli anni successivi diventerà capitano e guida tanto del Bayern Monaco quanto della nazionale tedesca. Terzino destro, capace di giocare anche a sinistra e, all’occorrenza, a tutta fascia, cresce nelle giovanili del Bayern. Dopo due stagioni in seconda squadra, nel 2003, chiuso da due mostri sacri come Lizarazu e Sagnol, viene spedito a farsi le ossa allo Stoccarda. Torna a casa con due stagioni da titolare alle spalle, giocate su entrambe le fasce, pronto a prendersi una maglia da titolare.
Dalla panchina alla fascia di capitano
Nel 2005 inizia la sua avventura nella prima squadra del Bayern Monaco, e dopo un anno da seconda scelta, ancora alle spalle di Lizarazu, nella stagione 2006/2007 è il titolare indiscusso, così come in quella successiva, giocando perlopiù a sinistra. Con l’arrivo sulla panchina bavarese di Van Gaal, nel 2009, torna a destra, e conquista i gradi di capitano. Fascia che, nello stesso momento, porterà anche in Nazionale, di cui è titolare ormai da anni. Nel frattempo, Philipp Lahm ha già vinto due volte la Bundesliga, nel 2006 e nel 2008, anche se il bello deve ancora venire.
Le due facce della Champions
La stagione 2011/2012 è forse la più deludente per il Bayern Monaco, che chiude secondo in Bundesliga e perde ai rigori la finale di Champions League contro il Chelsea giocata in casa. Il riscatto, però, arriva solo un anno dopo, quello trionfale, in cui i bavaresi, guidati dal loro capitano, conquistano prima il campionato, con sei giornate di anticipo. Poi la Champions League, nella finale tutta tedesca contro il Borussia Dortmund, sconfitto 2-1. E infine la Coppa di Germania, conquistando uno storico treble.
Campione del Mondo
Philipp Lahm resta al Bayern Monaco per tutta la sua carriera, ossia fino al ritiro nel 2017, conquistando altre quattro Bundesliga consecutive. L’apice della carriera, però, lo raggiunge nel 2014, quando vince con la Germania il Mondiale in Brasile. È il suo ultimo atto in nazionale, a 31 anni, da capitano: lascia alzando al cielo la Coppa del Mondo, vinta superando ai supplementari l’Argentina di Messi.