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Nati oggi – Paul Gascoigne: il George Best senza cervello

Paul John Gascoigne, chiamato così in onore dei Beatles, nasce a Gateshead il 27 maggio 1967 da una famiglia di umili origini. Suo padre era un manovale, sua madre lavorava in fabbrica e vivevano tutti in una sola stanza.

Nasce calcisticamente come centrocampista offensivo, dotato di un ottimo dribbling e precisione sia negli assist che nei lanci lunghi.

Inizia la sua carriera nelle giovanili del Newcastle dove l’allora Presidente Stan Seymour lo etichettò come “un George Best senza cervello“. Approdato in prima squadra nel 1985, vinse la FA Youth Cup vincendo contro il Watford per 4-1 siglando una doppietta. Rimase a Newcastle fino al 1988 collezionando 104 presenze e 25 reti.

Fu al Tottenham che raggiunse l’apice della sua carriera, dove rimase per tre stagioni e, nella stagione 1990 – 1991, realizzò 19 reti. Record eguagliato nel 1995 – 1996 con i Glasgow Rangers.

L’APPRODO ALLA LAZIO

Il grave infortunio al ginocchio sinistro del 18 maggio 1991 durante la finale di FA Cup vinta per 4-1 contro l’Hartlepool United, nonostante lo tenne fuori per tutta la stagione successiva, non gli negò il trasferimento alla Lazio del neo Presidente Sergio Cragnotti, avvenuto però con una stagione di ritardo rispetto alle previsioni.

Qui divenne l’idolo indiscusso dei tifosi laziali, soprattutto per i suoi comportamenti in campo a volte folcloristici. Esordì contro il Genoa il 27 settembre del 1992 e segnò la sua prima rete nel derby capitolino del 29 novembre 1992, permettendo alla sua squadra di pareggiare. Goal che lo emozionò fino alle lacrime.

Il 7 aprile 1994 durante un allenamento, si infortunò gravemente a causa di uno scontro di gioco con un giovane Alessandro Nesta. Tornò in campo 367 giorni dopo, il 9 aprile 1995 contro la Reggiana, match vinto per 2-0. L’ultima apparizione in bianco celeste è datata 23 aprile 1995 in un derby di Roma vinto 2-0. Lascia la Lazio dopo aver collezionato 47 presenze e 6 goal.

Passato al Glasgow Rangers ottenne di nuovo continuità di gioco e risultati aggiudicandosi due campionati, una Scottish League ed una Scottish Cup. Nella stagione 95/96 una sua tripletta all’Aberdeen permise ai Glasgow Rangers di vincere il campionato.

LA NAZIONALE

Esordì nell’Inghilterra nel 1988 con cui partecipò al mondiale di Italia 90 dove si segnalò per il suo carattere estroverso. Reso celebre da un pianto avvenuto durante la semifinale contro la Germania a causa di un’ammonizione che gli negò di giocare la gara successiva perchè diffidato. Per la cronaca, saltò la finale valida per il 3° posto contro l’Italia allo stadio San Nicola di Bari.

Con l’Inghilterra partecipò anche ai campionati Europei del 1996 giocati in casa dalla sua nazionale, dove Gascoigne siglò un goal contro la Scozia.

PAUL GASCOIGNE L’ALLENATORE

La carriera di allenatore di Gascoigne non ebbe successo a causa dei suoi continui problemi con l’alcool che lo allontanarono dalla squadra del Kettering Town il 27 ottobre 2005, dopo soli 38 giorni dal suo ingaggio.

LE GAZZATE

La carriera di Paul Gascoigne è stata caratterizzata soprattutto da molti comportamenti stravaganti o folcloristici che lo resero a suo modo un giocatore unico.

Il termine “gazzate” nasce dal suo soprannome, “Gazza” affibbiatogli dai tifosi del Newcastle, altrimenti noti come “magpies“, le gazze, a causa della sua corsa forse un po’ sporca, sbilenca che ricorda quel volatile.

Una delle più clamorose “gazzate” è avvenuta nel 1990 durante un allenamento del Tottenham di Terry Venables: per andare a recuperare un pallone calciato accidentalmente oltre la recinzione da un suo compagno, Paul scomparì per tre giorni per poi ripresentarsi 72 ore dopo al campo d’allenamento dicendo: “Ecco, ho recuperato il pallone“.

Un’altra sua “performance”, altrettanto clamorosa, è avvenuta durante il suo periodo laziale: durante un’intervista, il giocatore lasciò partire un rutto. Il giocatore venne condannato a pagare dalla FA 39 mila sterline. Questo è Gazza Gascoigne, genio e sregolatezza.

 

 

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Published by
Massimo Angelucci